Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Erba Bianca», Fiano ok prodotto a Frasso Telesino
Fulvio Cautiero, vignaiolo a Frasso Telesino, ha voluto distinguere il suo Fiano Erba Bianca, proteggendolo sotto l’ombrello largo della igp Campania, al posto di quello più piccolo e affollato, troppo affollato, della doc Sannio. Solo duemila bottiglia per questa etichetta che prende il nome Erba Bianca dalla località dove sono ubicati i vigneti. Attiva dal 2002, la piccola azienda che vinifica esclusivamente uve di proprietà, ha iniziato ad affrontare il mercato cinque anni dopo con i vini del 2007. Sembra che, sotto la guida dell’enologo Alberto Cecere, abbia ormai raggiunto la piena maturità. La consapevolezza si evince anche da questo bicchiere pieno di eleganza e di personalità. Diverso, naturalmente diverso, dai modelli avellinesi e cilentani, conserva le caratteristiche principali del più importante vitigno autoctono a bacca bianca del Sud, declinandole secondo il territorio che, quando non si bara, finisce per dare l’imprinting definitivo ai vini. L’analisi organolettica inizia come di consueto dall’esame visivo che già evidenzia un peculiarità: considerata la giovinezza, il colore è piuttosto evoluto, direi paglierino carico che inizia a sconfinare nel dorato. Limpido (il vino non è sottoposto a filtraggio e chiarifica) e di apprezzabile consistenza. Un po’ lento a dischiudersi. Ma in pochi minuti escono fuori accenti e sfumature aromatiche molto delicate: in particolare si coglie il floreale gentile, accompagnato da note vegetali. In primo piano l’ananas con, più attenuata, la pesca bianca matura. E ancora, la leggera speziatura e una nocciola che prende sempre più corpo. In bocca è equilibrato, ben sostenuto dall’acidità, piacevolmente minerale. Finale lungo senza tentennamenti. Mi è piaciuto molto. E ne seguirò l’evoluzione. Da bere su primi piatti con sughi marinari, sui tranci dei grandi pesci alla griglia.