Corriere del Mezzogiorno (Campania)
TORNA MAZZARRI L’ALLENATORE CHE FONDÒ IL GRANDE NAPOLI
Ci sono ex mai dimenticati, giocatori o allenatori, che poi quando ritornano da avversari portano sempre in dote una sorta di atmosfera speciale. E ogni volta che Walter Mazzarri, l’uomo della prima coppa Italia dell’era De Laurentiis, si riaffaccia al San Paolo, la partita (almeno alla vigilia) non è mai banale. A Napoli c’è stato quattro anni, ma non è questione di tempo. È come se Mazzarri avesse impresso il primo marchio di fabbrica (vincente) a una società destinata poi a grandi imprese. Ha creato le fondamenta, solide, su cui costruire. Il primo trofeo contro la Juventus di Antonio Conte, quella Signora che certo non era la schiacciasassi di oggi ma nelle gerarchie del calcio era già tanto più su. La continua sfida alle posizioni di vertice: stagione 2010/2011, a sei giornate dalla fine il Napoli era primo in classifica a pari punti con il Milan. Poi una sventurata partita con l’Udinese al San Paolo e il sogno svanì. Chi erano gli uomini di Mazzarri? Ragazzi di grande talento prospettico, sicuramente. Ma anche gente abituata a lavorare, a pedalare. A far legna in mezzo al campo. E la squadra emozionava, entusiasmava. Vinceva e coinvolgeva. Poi l’addio e il rancore istintivo di una tifoseria che si sentiva tradita (andò all’Inter). Un sentimento che il tempo ha cancellato, e allora: torna Mazzarri, il nostro grande ex allenatore. Walter torna ogni volta come un eroe, l’uomo e l’allenatore da applaudire, al di là della squadra avversaria. Stasera veste i colori del Toro, eppure nessuno sta a chiedersi: vinciamo o perdiamo? Piuttosto riaffiorano i ricordi della qualificazione agli ottavi di Champions League nel girone della morte con Bayern di Monaco, Manchester City e Villarreal. Mazzarri evoca le magie dei tre tenori: Lavezzi, Cavani e Hamsik, quelli che .... non erano ancora top ma iniziarono il ciclo vincente. Eccola l’atmosfera speciale: Napoli lo accoglie, lui ricambia e si emoziona anche. Ed è così tutte le volte. Al di là del campo.