Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Sud, riapriamo i cantieri»
La Lega con Giorgetti: subito infrastrutture. Boccia: non c’è solo la Tav
«Nel Mezzogiorno non c’è un problema di ottenere maggiori risorse, ma di poten ziare le infrastrutture, perciò è necessario riaprire subito i cantieri delle opere pubbliche». Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista di governo, rilancia il tema federalismo e Sud. Anche Vincenzo Boccia, leader nazionale degli industriali invoca la «riapertura dei cantieri».
NAPOLI «Altro che compensazioni sul fabbisogno, la vera distanza tra Nord e Sud si accorcia soltanto se si completano le opere infrastrutturali nel Mezzogiorno». Giancarlo Giorgetti, sottosegretario a palazzo Chigi, è il vero stratega della Lega di Matteo Salvini. Ed in questa sua affermazione sono condensate le ragioni, l’orientamento strategico e ciò che il Carroccio è intenzionato effettivamente a concedere nella trattativa sull’autonomia alle Regioni del Mezzogiorno.
Se il leader nazionale degli industriali, il salernitano Vincenzo Boccia, torna a reclamare attenzione per il completamento delle infrastrutture nelle aree meridionali («La nostra posizione è chiara: sì alla Tav, ma la Tav è una delle questioni, non è la questione Paese»), è soprattutto il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio a replicare a chi, come il governatore campano Vincenzo De Luca, continua a nutrire perplessità sulla proposta di autonomia avanzata dal Nord se dovesse passare senza il riequilibrio del fabbisogno e il fondo aggiuntivo per le aree in difficoltà.
«Il gap infrastrutturale del Sud — dice l’uomo forte della Lega al Governo — non passa attraverso le compensazioni dei fabbisogni e altre questioni tecniche, ma nel realizzare proprio le opere infrastrutturali». Il braccio destro di Salvini è intervenuto nel corso di un dibattito sull’autonomia differenziata a Milano, rilanciando sui ritardi dei cantieri nel Sud del paese. «Ho visto il gap sulla banda larga Open Fiber rispetto al programma sbandierato — ha continuato —. Con tutti i miliardi che doveva portare nelle regioni del Sud, a che punto è ora? Stiamo rispettando i programmi o no? Quando si parla di sblocca-cantieri bisogna sbloccarli veramente. Non è un problema di soldi, quelli ci sono, ma di una cultura in cui non si ha fiducia e responsabilità. Anche le polemiche sulle scuole di serie A e serie B sono figlie di questo tipo di cultura. Bisogna avere il coraggio di accettare le sfide».
Quelle stesse sfide sulla efficienza, ma a condizioni di partenza identiche tra Regioni, alle quali si appella anche De Luca. Ma per il sottosegretario del Carroccio non è così: si ha timore di affrontare la novità delle proposte. Sebbene poi ammetta che il processo ha subito un forte rallentamento: «Sì, rischia di venire risucchiato da un dibattito politico che non riesce a capire che dietro l’autonomia differenziata vi sono due termini fondamentali, che sono fiducia e responsabilità. La sfida dell’autonomia è la sfida della responsabilità. E purtroppo questo paese della responsabilità ha paura. Serve una rivoluzione nell’approccio culturale, e se non si fa un passo in avanti in questa direzione l’Italia non si muove».
Per Giorgetti, tra l’altro, la proposta del trasferimento delle competenze amministrative non deve passare per una rivendicazione patrocinata esclusivamente dalla Lega. «Non vorrei che il tema dell’autonomia differenziata — ha tenuto a precisare — diventi una bandiera politica della Lega, quando invece è una rivendicazione dei popoli di Lombardia e Veneto, suffragata in modo democratico con i referendum consultivi del 22 ottobre 2017».
Boccia, che ieri è intervenuto ad una manifestazione sul tema delle opere pubbliche a Pellezzano, vicino Salerno, ha sottolineato che «il vero punto della questione è realizzare tutte le infrastrutture, a maggior ragione nel Mezzogiorno». Anche perché soltanto in questo modo «il Sud diventa centrale all’interno di una grande questione nazionale. E la Tav è una delle grandi questioni, ma non la questione Paese».
Il presidente degli industriali
Necessario realizzare tutte le infrastrutture Il Meridione è una grande questione nazionale