Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Napoli, i tedeschi di «Arriva» interessati alla gara europea dopo la «resa» dell’Anm
L’ad Costa: «Interessati alla mobilità urbana»
«Arriva», superholding tedesca del trasporto pubblico, è interessata a un’eventuale espansione a Napoli nel caso fosse indetta una gara europea per prendere il posto di Anm. E i sindacati di base temono la privatizzazione del servizio nel capoluogo.
NAPOLI Il suo nome corre di bocca in bocca nelle aziende di trasporto pubblico campane: «Arriva». Non è un verbo ma un sostantivo, per la precisione il nome della holding tedesca di Deutsche Bahn, specializzata in trasporto passeggeri al di fuori della Germania. Il più grande gruppo di settore europeo dal fatturato-monstre di 5 miliardi di euro, creato appositamente per conquistare i mercati europei. L’anno scorso sono stati avviati contatti tra i manager del colosso teutonico dei trasporti e l’amministratore del Ctp Gianluca Iazeolla, il quale ha messo sul tavolo il bando regionale da 95 milioni di euro per i servizi minimi garantiti di trasporto nella provincia di Napoli. Adesso però, con la complicata vicenda dell’Anm che sembra inevitabilmente doversi concludere con una gara europea, il nome di «Arriva» circola anche nei corridoi di via Marino. Nessuno ne parla ufficialmente, ma l’interesse della grande azienda tedesca verso il trasporto pubblico locale includerebbe quello della città di Napoli.
I più preoccupati da una possibile partecipazione di «Arriva» alla gara internazionale sono i sindacati di base che da tempo si scagliano contro la privatizzazione, in questo vicini alle posizioni del sindaco de Magistris. Il primo cittadino, come è noto, accusa la Regione di favorire tale processo. Da Palazzo Santa Lucia rintuzzano che è stato il sindaco a perdere tempo prezioso, dal momento che già dal 2017 l’ente regionale aveva chiesto al Comune di mettersi attorno a un tavolo e cercare una soluzione condivisa. Comunque vada, lo spettro di «Arriva» preoccupa molti dipendenti di Anm.
Del resto che il gruppo sia già sbarcato da tempo in Italia è noto. Arriva Italia Srl è infatti la holding italiana del gruppo. Dal 2002 è presente nel nostro mercato nazionale, del quale detiene circa il 5%, fornendo servizi di trasporto passeggeri sia a livello urbano sia interurbano principalmente nel nord Italia, oltre a servizi di collegamento con gli aeroporti di Torino e Milano.
Arriva Italia ha consolidato la sua posizione attraverso l’acquisizione di aziende di trasporto pubblico locale (Tpl) o tramite partecipazioni in joint-venture con partner pubblici. Attualmente gestisce un portafoglio composto da 9 aziende operative, servizi di trasporto pubblico per circa 100 milioni di bus/km annui, 2.500 mezzi e 3.500 dipendenti. Nel 2012 è stata anche costituita Arriva Italia Rail, società dedicata ai servizi ferroviari. Certo, fino a oggi, Arriva appare ancora concentrata sui servizi di trasporto pubblico del Nord, ma che possa essere interessata anche a una gara europea per Napoli è una circostanza che in molti danno ormai per scontato.
Ieri non è stato possibile rintracciare i vertici italiani della holding per avere da loro una dichiarazione. Ma l’amministratore delegato Angelo Costa, intervistato dal sito «Autobus web», ha confermato che «il tema della mobilità nelle aree urbane italiane fa parte della nostra strategia per il futuro». Quindi è fin troppo evidente che se entro due anni sarà pronto il bando europeo per la gara di Anm, la maxiholding tedesca sarebbe pronta a parteciparvi. In quel caso con tutte le carte in regola per aggiudicarsela e ben pochi concorrenti alla sua altezza. Di certo non potrebbe competere con lei la disastrata Anm, nonostante la dichiarazione d’intenti dell’assessore comunale ai Trasporti Mario Calabrese, il quale ha confermato che il Comune ha intenzione di partecipare a una futura gara europea per il trasporto cittadino. Con quali risorse?