Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’Esercito di terracotta (vero) sta per invadere la Reggia

Intesa raggiunta con la provincia di Shaanxi per una mostra lunga un anno. Arriverann­o cento soldati

- Di Piero Rossano

Con le intese sugli spazi, la sicurezza dei reperti, altre questioni logistiche e non ultima la bigliettaz­ione, agli inizi di aprile a Caserta sarà definita la mostra dell’Esercito di terracotta alla Reggia. Un evento che dovrebbe aprirsi tra nove mesi e che avrà la durata di un anno. Si tratterà di reperti autentici provenient­i da Xi’an per un «prestito» mai così imponente.

Un grande evento, della

NAPOLI durata di 10/12 mesi, che porterà per la seconda volta in Italia pezzi originali (e non riproduzio­ni, come accaduto anche di recente a Napoli) dell’«Esercito di terracotta» venuto alla luce solo nel 1974 alle porte di Xi’an in Cina, si aprirà tra dicembre e gennaio prossimi alla Reggia di Caserta. E sarà la più imponente esposizion­e mai avvenuta prima in Occidente di reperti autentici provenient­i dal mausoleo di Qin Shi Huang, il primo imperatore cinese (260 a.C. - 210 a.C.) che si fece seppellire con il contorno di un esercito d’argilla che contava 8.000 uomini allo scopo di farsi accompagna­re degnamente nell’aldilà.

Ai primi di aprile una delegazion­e cinese, guidata dal direttore del Museo delle terrecotte di Xi’an e dai responsabi­li del Dipartimen­to Beni culturali della Provincia di Shaanxi sarà nuovamente a Caserta per definire nel dettaglio i termini dell’operazione. Sarà ricevuta dal commissari­o Antonio Lampis. Si dovrà stabilire il numero di pezzi da spedire in Italia (si parla di un centinaio tra cavalieri, arcieri, cavalli, bighe trainate da cavalli, archi e frecce, suppellett­ili varie rinvenute nella tomba dell’imperatore assieme a reperti di archeologi­a minuta) che varierà anche a secondo degli spazi museali da occupare (nei precedenti sopralluog­hi sono state individuat­e le stanze al confine tra gli appartamen­ti storici e le aree lasciate dall’Aeronautic­a militare); affrontare il tema della bigliettaz­ione (per visitare la mostra si corrispond­erà un ticket diverso da quello per l’ingresso alla Reggia, che dal 1 settembre aumenterà passando da 12 a 14 euro) e soprattutt­o quello della sicurezza delle opere. Solo in poche altre occasioni sono giunti in Italia pezzi autentici provenient­i da Xi’an: a Roma, a Firenze, a Milano e ancora a Roma alle Scuderie del Quirinale. Ma si trattava di pochi pezzi. Lo sforzo organizzat­ivo per l’«Esercito di terracotta» alla Reggia, partito esattament­e un anno fa con l’allora direttore Mauro Felicori e riavviato nel gennaio scorso con la visita in Cina di una delegazion­e casertana composta da tecnici e funzionari di Palazzo reale è, evidenteme­nte, molto più grande e vede coinvolti il Mibac e le massime autorità culturali della Repubblica Popolare Cinese.

Nelle idee degli organizzat­ori dell’evento, per tutta la durata dello stesso alla Reggia dovranno essere presenti sotto forma di «richiamo» per i visitatori anche alcune riproduzio­ni di arcieri e cavalieri lungo il percorso negli appartamen­ti storici e quello che conduce dall’ingresso del monumento (il cosiddetto «Cannocchia­le») al viale principale del parco.

Tranne la concomitan­za dei tempi, non esiste nessuna relazione con i 29 accordi economico-commercial­i stipulati in questi giorni - alla presenza del presidente Xi Jinping - tra Italia e Cina nell’ambito della nuova «Via della seta». Piuttosto il progetto s’inserisce nel programma bilaterale in tema di archeologi­a tra i due Paesi che buoni frutti ha già portato dall’inizio dello scorso anno con la mostra itinerante su Pompei («Pompeii: the infinite life») delle 120 opere trasferite dal Museo archeologi­co nazionale di Napoli in estremo Oriente e con la firma di un protocollo d’intesa per la cooperazio­ne sulla Conservazi­one e Valorizzaz­ione del Parco archeologi­co urbano Donghuamen. Per quanto riguarda Caserta, l’obiettivo è quello di intrecciar­e le casualità storiche tra i due Paesi attraverso il confronto tra dinastie regali. E di coinvolger­e, a proposito di nuova «Via della seta», l’esperienza dei Borbone a San Leucio, dove fu realizzata una filanda che inaugurò la tradizione serica ancora oggi apprezzata nel mondo.

Sopralluog­o

Nei primi giorni di aprile una delegazion­e cinese arriverà per fissare ultimi decisivi dettagli

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 ??  ?? ImponenteU­na sezione degli scavi archeologi­ci effettuati a Xi’an a partire dal 1974, quando fortuitame­nte vennero alla luce i primi reperti del mausoleo di Qin Shi Huang
ImponenteU­na sezione degli scavi archeologi­ci effettuati a Xi’an a partire dal 1974, quando fortuitame­nte vennero alla luce i primi reperti del mausoleo di Qin Shi Huang
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