Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un patto di ferro fra viticoltori per ripulire il Vesuvio dai rifiuti
Si parte domenica prossima. Tutto nasce dalla denuncia dell’enologo Matrone
di ogni tipo di materiale di risulta nei terreni vesuviani.
L’iniziativa è partita da Andrea Matrone, l’enologo che, come ha raccontato circa un mese e mezzo fa al Corriere del Mezzogiorno, pur di non subire lo spettacolo dei rifiuti a ridosso dei suoi splendidi vigneti si trasforma spesso in netturbino. Raccoglie quel che può, lo carica in auto o su un camioncino e lo porta alla più vicina isola ecologica. «Dopo quell’articolo — racconta Matrone — ho letto sui social e nella mia posta elettronica moltissimi commenti. Tutti o quasi avevano apprezzato la mia scelta di metterci la faccia, di denunciare pubblicamente una situazione ormai insostenibile. Ecco, quei messaggi mi hanno fatto caturbino pire che, nonostante tutto quel che accade, ci sono energie importanti e che bisogna metterle insieme per vincere questa partita così difficile». Un mese fa circa, dunque, Andrea ha incontrato i suoi colleghi viticoltori ed hanno cominciato ad accarezzare l’idea che si potesse avviare un percorso comune, un cammino di riscatto del Vesuvio e per il Vesuvio. «Spero che al nucleo iniziale di questo progetto civico possano aggiungersi sempre nuove realtà — sottolinea — e nuovi compagni di strada. Persone come noi, che coltivano la terra, ne traggono da vivere e non vogliono sia oltraggiata». Proverà a dire anche questo, l’enologo-net- – nell’incontro che avrà martedì prossimo al palazzo Mediceo di Ottaviano con il presidente del parco del Vesuvio, Agostino Casillo, in occasione di una tavola rotonda dedicata alla tutela del territorio e della biodiversità che è stata promossa da Legambiente. Intanto, il patto tra i produttori ha già ottenuto un primo risultato.
«Adesso — racconta Matrone — quando l’associazione Prima Aurora presenta esposti o denunce perché si accorge che sono stati abbandonati rifiuti da qualche parte, ci mettiamo anche le nostre firme. Magari non servirà a scovare i colpevoli, perché per questo occorrerebbe un controllo sempre più assiduo del territorio, ma almeno dà l’idea che siamo sempre di più ad indignarci ed a pretendere una svolta». Ma quali sono le aree del Vesuvio più frequentemente utilizzate come discariche abusive e dove si trovano? Lo scorso autunno una rete di 21 associazioni monitorò per alcune settimane il territorio ed elaborò una mappa piuttosto attendibile, anche se certamente approssimata per difetto. Furono indicati siti di scarico, sversamento e di bruciamento di rifiuti presenti entro i confini amministrativi dei comuni di Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Trecase.