Corriere del Mezzogiorno (Campania)
All’Annunziata storie di bimbe e Matres Rippa: «Questo è teatro in carne ed ossa»
Forcella è femmina. E pure l’Annunziata lo è. E prendersi cura delle «femmine» vuol dire prendersi cura della città: «A partire dai minori, dai figli che hanno il diritto di avere madri non vessate, con un senso di sé e la capacità di migliorarsi. Siamo convinti che attraverso l’arte si possa agire sulla qualità della vita e poiché le donne non vanno mai in giro solo con se stesse, ma si portano sempre dietro una comunità familiare, sociale, relazionale, la consapevolezza conquistata attraverso il laboratorio teatrale diventa patrimonio per tutta la comunità» dice Marina Rippa, ideatrice e curatrice de La scena delle donne, percorsi teatrali con le donne a Forcella, progetto dell’associazione f.pl. femminile plurale.
Domani sera, in collaborazione con l’assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli, queste donne di Forcella presentano al complesso monumentale dell’Annunziata In carne ed ossa. «È uno spettacolo costruito su un filo che lega Matres Matutae, Mulieres Salernitanae, Femmine Napoletane, un itinerario teatrale in luoghi d’arte per cercare le impronte delle donne che li hanno attraversati» aggiunge Rippa che ha condotto i laboratori anche con Monica Costigliola e Fiorella Orazzo, mentre il «diario fotografico» è a cura di Sara Petrachi. «Non sono attrici professioniste, ovvio — dice Rippa che ormai da oltre dieci anni ne segue l’evoluzione — ma, quando andiamo in tournée colpiscono per la bravura con cui comunicano storie».
Non sono famose, forse anche perciò è bello riportarne tutti i nomi, perché questa è una compagnia speciale, del «ventre di Napoli» alla lettera. Le donne di Forcella sono: Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Ida Pollice, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino e Tina Esposito. C’è stato un periodo in cui gli elenchi andavano di moda. Il nostro di oggi è questo.
Nel corso degli anni, i laboratori — nati nel 2007 nel Trianon diretto dal «primo» Nino D’Angelo — si sono tenuti anche nell’auditorium Annalisa Durante, quel «Piazza Forcella» destinato proprio alla crescita del quartiere. Domani, invece, sarà il complesso monumentale dell’Annunziata a fare da location, un luogo che è racconto di per sé. «Questo progetto — continua Rippa — intende valorizzare siti di interesse artistico e storico della Campania proprio attraverso interventi teatrali costruiti ad hoc. Noi partiamo dal complesso monumentale della Santissima Annunziata col suo Succorpo vanvitelliano, il Salone delle Colonne ed altri ambienti storici che risuoneranno di storie di bambine, ragazze e donne». Brividi assicurati. «Abbiamo lavorato molto sul racconto autobiografico, lo studio sulle ninnananne, le tradizioni legate alla gravidanza, al neonato come gli oggetti della fortuna e della sfortuna, propri della storia di ciascuna donna. Questi sono messi in relazione con la storia delle Matres Matutae e delle Mulieres Salernitanae, in particolare con Trotula De Ruggiero che studiò per prima le malattie femminili legate alla sfera ginecologica». Come si svilupperà lo spettacolo? «Nel Salone delle Colonne evocheremo il “Rito del Fazzoletto” con cui le giovanette orfane in età da marito e dotate di dote dalla istituzione, potevano accettare o rifiutare il fazzoletto che veniva lanciato dal pretendente che le sceglieva. La nostra è anche una narrazione degli spazi che accolgono le storie raccolte e ne proponiamo una visita itinerante». Pièce «immersiva» in due repliche per 60 spettatori alla volta, la prima alle 19,30 e la seconda alle 21.