Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Reddito, no a 27 mila richieste

In Campania è record di domande: quasi 118 mila. La Uil: c’è chi percepirà 18 euro

- Di Simona Brandolini e Roberto Russo

ANapoli più del 22 per cento delle domande per ottenere il Reddito di cittadinan­za sono state respinte per mancanza di requisiti. Sulle 68 mila istanze totali, infatti, ne sono state accettate 52 mila. In generale a livello regionale, sulle 117.786 richieste presentate (un record italiano) sono state rigettate 26772, anche qui il 22 per cento. Sono gli ultimi dati diffusi ieri dall’Inps.

NAPOLI A Napoli più del 22 per cento delle domande di Reddito di cittadinan­za sono state respinte per mancanza di requisiti. Sulle 68 mila totali, 52 mila sono state accolte. In generale a livello regionale sulle 117.786 presentate (un record italiano) sono state rigettate 26772, cioé il 22 per cento così ripartite: di Napoli abbiamo detto, segue Caserta su 21156 sono state rifiutate 4667, a Salerno su 17439 no a 4431, ad Avellino su 6649 no a 1658, a Benevento su 4356 no a 1007. Sono gli ultimi dati diffusi ieri dall’Inps. A fronte di oltre 806mila richieste arrivate dai nuclei familiari all’Istituto di previdenza entro il 31 marzo, sono state elaborate le prime le prime 681.736 istanze (85 per cento); di queste, 488.337 istanze (72 per cento) sono state accolte, mentre 186.971 (27 per cento) sono state respinte; 6.428 istanze (1 per cento) sono in evidenza perché è necessaria un’ulteriore attività istruttori­a.

Delle domande residue, circa 44mila saranno definite entro questa settimana. Le ulteriori 80mila sono domande presentate insieme al modello Rdc/Com per comunicare la variazione di redditi da attività lavorativa rispetto all’Isee, che saranno lavorate entro la fine del mese di aprile.

Giornata convulsa quella di ieri. Sono state distribuit­e le prime card, sono partite le selezioni per i 3.000 navigator e soprattutt­o è scoppiata un’infinita polemica per l’atteggiano­me mento del social media manager di Inps per la famiglia (da non confondere con il profilo fake Inps per le famiglie) scatenato contro alcune richieste. Diciamo eccessivam­ente diretto, tanto che per molti più che di incidente o di eccessivo sarcasmo, s’è trattato di veri e propri atti di bullismo. Che tra l’altro ha investito per lo più meridional­i, tra cui Candy Candy (scriviamo il del profilo perché non è quello reale), che vive in provincia di Napoli, che chiede insistente­mente di sapere a quanto ammonti la cifra di cui è beneficiar­ia.

L’Inps risponde prima con calma, «richieda il Pin», Candy Candy insiste «non so farlo», la prima risposta è brutale: «Basta richiederl­o a Poste o Inps. O è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?». Alla seconda richiesta, si passa quasi all’insulto: «Le ripetiamo se usa Facebook e si fa i selfie con le orecchie da coniglio sa anche richiedere un Pin». Molti si arrabbiano, ma per altrettant­e persone il social media manager di Inps diventa l’eroe del giorno, quello che basta i brutti, sporchi e cattivi. Senza considerar­e, forse, che il Reddito di cittadinan­za è per le cosiddette fasce deboli? Che in realtà non si tratta affatto di 780 euro, a cui nessuno potrà matematica­mente mai aspirare? Che, per chi attendeva un sostegno, e si ritrova 40 euro al mese quasi quasi è una beffa? Non c’entra l’Inps, certo, ma diciamo che forse i social fanno male ai politici ma anche alla pubblica amministra­zione? La risposta è sì. Tant’è che il presidente Pasquale Tridico deve correre ai ripari: «Inps si scusa per alcuni toni utilizzati per la gestione della pagina facebook “Inps per la Famiglia”, che non rispecchia­no i valori e la missione dell’Istituto. Obiettivo di Inps, e della pubblica amministra­zione in generale, deve essere quello di creare un dialogo costante e trasparent­e per avvicinars­i ai cittadini. L’Istituto comprende il disappunto che la vicenda può aver creato. Pertanto, s’impegna a predisporr­e il necessario affinché quanto accaduto non si possa ripetere in futuro». Tra l’altro, come spiega Tridico, il Reddito di cittadinan­za punta a «sostenere le famiglie in difficoltà e all’inclusione sociale ed al reinserime­nto lavorativo».

Quello che emerge anche dai social è che moltissimi lamentano una misura meno sostanzios­a del Rei. Tridico risponde: «Stiamo eseguendo tutte le necessarie verifiche, ma l’ipotesi in questione è veramente remota, essendo il Rdc una misura più generosa del Rei. In ogni caso è evidente che, ove mai un caso del genere dovesse verificars­i, al cittadino che non aveva terminato la fruizione del ReI, sarà assicurato il trattament­o più favorevole».

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Il «dialogo» sulla pagina facebook attivata dall’Inps
Botta e risposta Il «dialogo» sulla pagina facebook attivata dall’Inps

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