Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Reddito, no a 27 mila richieste
In Campania è record di domande: quasi 118 mila. La Uil: c’è chi percepirà 18 euro
ANapoli più del 22 per cento delle domande per ottenere il Reddito di cittadinanza sono state respinte per mancanza di requisiti. Sulle 68 mila istanze totali, infatti, ne sono state accettate 52 mila. In generale a livello regionale, sulle 117.786 richieste presentate (un record italiano) sono state rigettate 26772, anche qui il 22 per cento. Sono gli ultimi dati diffusi ieri dall’Inps.
NAPOLI A Napoli più del 22 per cento delle domande di Reddito di cittadinanza sono state respinte per mancanza di requisiti. Sulle 68 mila totali, 52 mila sono state accolte. In generale a livello regionale sulle 117.786 presentate (un record italiano) sono state rigettate 26772, cioé il 22 per cento così ripartite: di Napoli abbiamo detto, segue Caserta su 21156 sono state rifiutate 4667, a Salerno su 17439 no a 4431, ad Avellino su 6649 no a 1658, a Benevento su 4356 no a 1007. Sono gli ultimi dati diffusi ieri dall’Inps. A fronte di oltre 806mila richieste arrivate dai nuclei familiari all’Istituto di previdenza entro il 31 marzo, sono state elaborate le prime le prime 681.736 istanze (85 per cento); di queste, 488.337 istanze (72 per cento) sono state accolte, mentre 186.971 (27 per cento) sono state respinte; 6.428 istanze (1 per cento) sono in evidenza perché è necessaria un’ulteriore attività istruttoria.
Delle domande residue, circa 44mila saranno definite entro questa settimana. Le ulteriori 80mila sono domande presentate insieme al modello Rdc/Com per comunicare la variazione di redditi da attività lavorativa rispetto all’Isee, che saranno lavorate entro la fine del mese di aprile.
Giornata convulsa quella di ieri. Sono state distribuite le prime card, sono partite le selezioni per i 3.000 navigator e soprattutto è scoppiata un’infinita polemica per l’atteggianome mento del social media manager di Inps per la famiglia (da non confondere con il profilo fake Inps per le famiglie) scatenato contro alcune richieste. Diciamo eccessivamente diretto, tanto che per molti più che di incidente o di eccessivo sarcasmo, s’è trattato di veri e propri atti di bullismo. Che tra l’altro ha investito per lo più meridionali, tra cui Candy Candy (scriviamo il del profilo perché non è quello reale), che vive in provincia di Napoli, che chiede insistentemente di sapere a quanto ammonti la cifra di cui è beneficiaria.
L’Inps risponde prima con calma, «richieda il Pin», Candy Candy insiste «non so farlo», la prima risposta è brutale: «Basta richiederlo a Poste o Inps. O è troppo impegnata a farsi i selfie con le orecchie da coniglio?». Alla seconda richiesta, si passa quasi all’insulto: «Le ripetiamo se usa Facebook e si fa i selfie con le orecchie da coniglio sa anche richiedere un Pin». Molti si arrabbiano, ma per altrettante persone il social media manager di Inps diventa l’eroe del giorno, quello che basta i brutti, sporchi e cattivi. Senza considerare, forse, che il Reddito di cittadinanza è per le cosiddette fasce deboli? Che in realtà non si tratta affatto di 780 euro, a cui nessuno potrà matematicamente mai aspirare? Che, per chi attendeva un sostegno, e si ritrova 40 euro al mese quasi quasi è una beffa? Non c’entra l’Inps, certo, ma diciamo che forse i social fanno male ai politici ma anche alla pubblica amministrazione? La risposta è sì. Tant’è che il presidente Pasquale Tridico deve correre ai ripari: «Inps si scusa per alcuni toni utilizzati per la gestione della pagina facebook “Inps per la Famiglia”, che non rispecchiano i valori e la missione dell’Istituto. Obiettivo di Inps, e della pubblica amministrazione in generale, deve essere quello di creare un dialogo costante e trasparente per avvicinarsi ai cittadini. L’Istituto comprende il disappunto che la vicenda può aver creato. Pertanto, s’impegna a predisporre il necessario affinché quanto accaduto non si possa ripetere in futuro». Tra l’altro, come spiega Tridico, il Reddito di cittadinanza punta a «sostenere le famiglie in difficoltà e all’inclusione sociale ed al reinserimento lavorativo».
Quello che emerge anche dai social è che moltissimi lamentano una misura meno sostanziosa del Rei. Tridico risponde: «Stiamo eseguendo tutte le necessarie verifiche, ma l’ipotesi in questione è veramente remota, essendo il Rdc una misura più generosa del Rei. In ogni caso è evidente che, ove mai un caso del genere dovesse verificarsi, al cittadino che non aveva terminato la fruizione del ReI, sarà assicurato il trattamento più favorevole».