Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Incurabili, nuova indagine: caccia ai fondi per il restauro
Erano stati stanziati dalla Ue per il progetto Unesco
Non si indaga solo per capire che cosa abbia provocato il cedimento: dopo il disastroso crollo nel complesso degli Incurabili, la Procura vuole accertare anche che fine hanno fatto i soldi (tanti) stanziati per il recupero della Farmacia e della chiesa. Si tratta di un’indagine conoscitiva, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati. Ma non è escluso che possano arrivare sorprese. Per il progetto Unesco centro storico, erano stati stanziati fondi Europei (Fesr) per un importo di 3,5 milioni che sarebbero dovuti essere impiegati attraverso la Regione. All’epoca della giunta Caldoro fu stampato anche un opuscolo dal titolo pomposo: La rigenerazione del centro storico di Napoli.
Non si indaga solo per capire che cosa abbia provocato il cedimento: dopo il disastroso crollo nel complesso degli Incurabili, la Procura vuole accertare anche che fine hanno fatto i soldi (tanti) stanziati per il recupero della Farmacia e della chiesa. Si tratta, al momento, di un’indagine conoscitiva, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati. Ma non è escluso che possano arrivare sorprese.
Grazie al progetto Unesco centro storico, erano stati stanziati fondi europei (Fesr) per un importo di 3,5 milioni che sarebbero dovuti essere impiegati attraverso la Regione per il complesso degli Incurabili. All’epoca della giunta Caldoro fu stampato anche un opuscolo dal titolo pomposo: La rigenerazione del
centro storico di Napoli. Dalla chiesa di San Pietro a Majella a Castel Capuano, dal Tempio della Scorziata al complesso di San Paolo Maggiore: tanti i monumenti che, grazie a quei fondi, avrebbero dovuto essere riqualificati. Il progetto per il complesso degli Incurabili, in particolare, prevedeva «il recupero dell’antica Farmacia e degli spazi adiacenti, finalizzati all’ampliamento dell’offerta di spazi positivi e per conferenze». Era previsto anche l’allestimento di un museo delle arti sanitarie e di Storia della medicina. Il cantiere però non è mai stato aperto, i soldi non si capisce se siano mai stati sbloccati. La vicenda nelle scorse settimana è stata oggetto anche di polemica politica. Per questo motivo il procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio ha disposto verifiche.
Il crollo, che si sospetta dovuto a cattiva manutenzione, ha avuto conseguenze pesantissime: 21 famiglie sono state costrette a lasciare le loro abitazioni, giudicate a rischio dai vigili del fuoco; l’ospedale ha chiuso e i reparti di Urologia, Chirurgia, Medicina e Rianimazione, poi spostati con i loro pazienti all’Ospedale del Mare. La Farmacia-mueso, che custodisce una preziosa collezione di vasi cinquecenteschi, è a rischio di crollo. Un’emergenza che Asl, Procura e Comune stanno cercando di affrontare. Nelle ore successive al crollo i pm hanno affidato a un pool di esperti il compito di verificare le condizioni statiche del complesso, sia per capire quali elementi abbiano provocato il dissesto sia per trovare le soluzioni; il pool è guidato dal docente universitario Luciano Nunziante, professore di Scienze delle Costruzioni, ed è composto anche da un architetto e da un geologo.
I consulenti della Procura, nei loro accessi, saranno accompagnati dalla polizia municipale, dai carabinieri e dai vigili del fuoco. Sono già iniziate le indagini geognostiche perla caratterizzazione de iterreni di fondazione del complesso e l’ approfondimento ulteriore del quadro fessurativo, con l’assistenza dei dipartimenti di Ingegneria della Federico II e sotto il controllo della soprintendenza ai beni archeologici. Nel frattempo i vasi e gli oggetti di valore custoditi nella chiesa di Santa Maria del popolo degli Incurabili son ostati trasferiti in un’altra ala del complesso monumentale, ritenuta sicura.
Già iniziate le analisi geognostiche dei terreni di fondazione del complesso e l’approfondimento ulteriore del quadro fessurativo