Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Manuel Vilas: Spagna e Italia unite dal mare
«Al centro del mio romanzo c’è l’amore incondizionato, quel sentimento che non puoi trovare nell’amicizia o in una relazione con una donna, che rischiano entrambi prima o poi di finire. L’unica forma infinita è solo quella del legame fra genitori e figli».
Manuel Vilas, poeta e narratore spagnolo introduce così il suo ultimo romanzo, In tutto c’è stata bellezza, pubblicato nel 2019 in Italia da Guanda editori e tradotto dallo scrittore napoletano Bruno Arpaia. Stasera alle 20 sarà ospite della Sala Clemente del museo Madre per la seconda serata della rassegna «Un’altra Galassia», dove discuterà con Patrizia Rinaldi. «Il mio libro – continua – è il frutto infatti di una necessità, provare a continuare un dialogo con mio padre e mia madre anche dopo la loro morte, e porre loro quelle domande a cui non avevo pensato quando erano ancora in vita. Un atto dovuto e una dedica speciale, visto che a loro dobbiamo la nascita, una cosa fondamentale a cui spesso non pensiamo quando li abbiamo ancora accanto a noi». Sulle ragioni del titolo svela poi un piccolo segreto. «In realtà in spagnolo il volume si intitola “Ordesa”, dalle montagne da cui proveniva mio padre. Ma Arpaia leggendo il testo ha preferito estrapolare una frase, quella sulla bellezza, che mi sembra in realtà molto più efficace. Anche perché la bellezza è in tutte le cose, misteriosa come la vita. E spesso anche nella stessa bruttezza». Per la prima volta a Napoli, Vilas ha subito avvertito un’atmosfera di familiarità. «È il Mediterraneo signori, quel mare che ci lega e che ripropone tipologie di luoghi, architetture, suoni, profumi e sapori. Penso sempre che se Giulio Cesare al suo tempo avesse avuto le tv a disposizione oggi parleremmo tutti latino». E questa familiarità è dovuta anche alla conoscenza di due autori napoletani, Domenico Starnone ed Elena Ferrante. «Ho letto i loro libri e mi hanno conquistato. In loro c’è vera letteratura e non una tendenza commerciale alla Dan Brown. Starnone è stato anche a Madrid dove ci siamo incontrati, ma ricordo che chiese che nelle interviste non fosse affrontata la questione sull’identità della Ferrante, un caso che è giunto fin nella penisola Iberica».