Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I grandi tour saltano Napoli È l’estate del nostro scontento

Non solo agosto (che è un deserto), da maggio a settembre pochi artisti della scena internazio­nale hanno fatto tappa in città e in Campania Gli organizzat­ori non rischiano, cachet alti e capacità di spesa del pubblico bassa

- Carmine Aymone

Itour internazio­nali dei grandi musicisti saltano a pie’ pari Napoli. Quest’estate 2019 verrà ricordata per una programmaz­ione per niente consona alla terza città d’Italia. Gli ultimi anni avevano fatto ben sperare con l’arrivo dell’ex Led Zeppelin Robert Plant, Diana Krall, Massive Attack, Kasabian, Noel Gallagher & High Flying Birds, Sting e Shaggy (Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare), David Gilmour, Elton John, King Crimson, James Taylor + Bonnie Raitt (Anfiteatro degli Scavi di Pompei). Nomi che avevano provato a porre di nuovo la Campania e Napoli nelle tappe dei grandi tour internazio­nali come ai tempi del Neapolis Festival quando sotto il Vesuvio si potevano applaudire David Bowie, Lanny Kravitz, Aerosmith, Rem, The Cure, Muse, Iggy Pop, Carlos Santana e altri grandi.

Quest’estate da maggio a luglio — del deserto di agosto non è neppure il caso di parlarne — ci sono stati: Andrea Bocelli (San Carlo), Jovanotti col suo beach Party (Castelvolt­urno), Skunk Anansie, Kamasi Washington con Enzo Avitabile e Ludovico Einaudi (Arena Flegrea, Noisy Naples Fest), gli Snarky Puppy (Anfiteatro di Avella) e Charles Lloyd (Vesuvio) in cartellone al Pomigliano Jazz. Senza nulla togliere ai suddetti, è poco, troppo poco, con una manciata di altri spettacoli costretti o a slittare o a essere annullati.

Non si è colta neanche l’occasione Universiad­i (che ha proposto per la parte musicaalla

le Cameron Carpenter, Avion Travel e Alice nell’ambito del Napoli Teatro Festival) per presentare almeno un grande concerto internazio­nale.

Le cause sono note agli addetti ai lavori, ma al pubblico, costretto a macinare chilometri per spostarsi in altre città spendendo più soldi, interessan­o poco.

Perché la geografia della musica internazio­nale continua a non contemplar­e Napoli e dintorni? I motivi sono dunque oggetto di dibattito. Gli organizzat­ori locali non se la sentono di rischiare col proprio portafogli, anche perché non sempre sono premiati dal pubblico partenopeo (ricordano ancora i flop di Bruce Springstee­n in piazza del Plebiscito e quello di uno degli eroi di Woodstock Graham Nash all’Augusteo), affidandos­i così quasi esclusivam­ente al gettito di fondi pubblici o facendo solo da «appoggio logistico» ai tour. Bisogna considerar­e inoltre gli alti cachet degli artisti, la capacità di acquisto e la scelta di spesa del Sud che è differente da quella del Nord.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che da Roma in giù si è sempre più impoverita la partecipaz­ione di pubblico ai live e che le regioni limitrofe Campania non partecipan­o con la loro affluenza. Tutte motivazion­i più o meno valide che però non cambiano il risultato. Thom Yorke dei Radiohead, Eddie Vedder dei Pearl Jam, Kiss, Scorpions, King Crimson, James Blake, Ed Sheeran, Muse, Mark Knopfler, Florence + The Machine, Vasco Rossi, Phil Collins, Billy Corgan, Joan Baez, Ben Harper, Steve Hackett (Genesis), Jethro Tull, Tool, Lauryn Hill, Erykah Badu, Franz Ferdinand, Dream Theater… quest’estate non si sono fermati a Napoli.

 ??  ?? Elton John
Il concerto del cantautore, compositor­e e musicista britannico a Napoli nel 2009 Cinema al Poggio
All’Arena del Parco del Poggio (viale Poggio di Capodimont­e, Napoli) stasera per la rassegna a cura dI Hart (ingresso dalle 20.45, inizio 21.15, biglietto 5 euro)
Elton John Il concerto del cantautore, compositor­e e musicista britannico a Napoli nel 2009 Cinema al Poggio All’Arena del Parco del Poggio (viale Poggio di Capodimont­e, Napoli) stasera per la rassegna a cura dI Hart (ingresso dalle 20.45, inizio 21.15, biglietto 5 euro)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy