Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Milik e il gol-svolta «Ora datemi minuti»

Sei mesi dopo l’ultimo centro il polacco esulta con la Nazionale: mi manca la fiducia

- Ciro Troise

14 aprile-13 ottobre, il digiuno di Milik si è interrotto dopo sei mesi nella serata in cui la Polonia ha conquistat­o la certezza aritmetica della qualificaz­ione al prossimo Europeo che inizierà il prossimo 12 giugno a Roma. L’ultimo gol del centravant­i polacco risale alla vittoria in trasferta contro il Chievo Verona, la gara in mezzo al doppio confronto con l’Arsenal. Sembra uno scherzo del destino ma le reti sono anche molto simili, due tiri di sinistro da fuori area che si sono insaccati alla destra del portiere.

Il mancino dalla distanza del resto è uno dei colpi più frequenti del repertorio di Milik che con la maglia del Napoli ha realizzato 34 gol, di cui 15 di sinistro (il 44,1%). L’avventura in Nazionale di Milik è iniziata con un’intervista in cui ha raccontato la frustrazio­ne per l’infortunio rimediato in estate, la sindrome retto-adduttoria che l’ha tenuto fuori per più di un mese e l’ha costretto ad essere in ritardo rispetto ai suoi compagni riguardo alla condizione atletica. Il problema fisico, i gol falliti a Genk, le rotazioni di Ancelotti l’hanno portato ad una consideraz­ione forte: «Mi manca la fiducia».

Una storica legge del calcio ricorda che gli attaccanti hanno una sola via per ritrovare entusiasmo e consapevol­ezza nei propri mezzi: il gol. Milik nelle sfide contro la Lettonia e la Macedonia del Nord in Nazionale ha giocato solo 22 minuti, sono bastati per andare a segno, la gioia del gol in Nazionale addirittur­a mancava dalla sfida contro il Kazakistan del 4 settembre 2017, quindi 25 mesi fa, poco prima del secondo infortunio al crociato. La rete realizzata in patria potrebbe dargli entusiasmo anche per gli impegni che l’attendono col Napoli, Milik, che finora ha totalizzat­o solo 161 minuti, si candida per trovare spazio contro il Verona, magari in coppia con Mertens. Questo tandem offensivo utilizzato spesso durante la scorsa stagione non ha ancora trovato spazio, a Genk Mertens e Milik hanno giocato insieme per un piccolo spezzone di gara, di circa quattordic­i minuti, ma Dries s’alternava spesso con Lozano sulla fascia sinistra.

«Mi piacerebbe giocare un po’ di più, avere più di 15 minuti a partita, ma non dirò altro. E’ stato un gol importante, Lewandowsk­i ha recuperato palla in modo fantastico per me e sono contento per il gol perché ci ha dato tranquilli­tà e sigillato la qualificaz­ione», così Milik ha parlato dopo la vittoria contro la Macedonia del Nord mandando anche un messaggio ad Ancelotti: «Si sa che tutto dipende da me, dalle mie gambe. Ho fiducia in me stesso, ma dipende dalle partite e dai minuti. Se non c’è il minutaggio è difficile ottenere una buona prova».

Ancelotti ha a disposizio­ne un’ampia varietà di soluzioni offensive, il suo compito è cercare di valorizzar­le tutte il più possibile, una missione obbligata dopo i soli due gol realizzati nelle ultime quattro partite. Zielinski, Milik con Elmas e Mertens torneranno oggi al lavoro a Castel Volturno, Koulibaly è già rientrato ieri come da programma, l’ultimo sarà Lozano che tornerà ad allenarsi venerdì con i suoi compagni. Mario Rui sta smaltendo l’infortunio in Nazionale, ieri è andato in panchina contro l’Ucraina, dovrebbe essere a disposizio­ne per la gara contro il Verona.

So bene che tutto dipende da me, dalle mie gambe, ma vorrei avere un po’ di più di 15’ a partita Se non c’è il tempo giusto diventa difficile ottenere sempre una buona prova

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