Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Parco di Stabiae, nuovi scavi Si comincia da villa San Marco e tra due anni un mega-museo

Archeologi al lavoro sul peristilio superiore Intesa firmata ieri tra il sindaco Cimmino e il direttore Osanna «È una vera svolta»

- dal nostro inviato Gimmo Cuomo

Sulla collina di Varano si ricomincer­à a scavare. Lo ha annunciato ieri il direttore generale del Parco archeologi­co di Pompei Massimo Osanna in occasione della firma della convenzion­e con il sindaco di Castellamm­are Gaetano Cimmino, che rappresent­a l’atto di nascita del Museo archeologi­co nei locali della Reggia borbonica di Quisisana.

La notizia renderebbe certamente felice il preside Libero D’Orsi, al quale l’istituzion­e culturale, che raccoglier­à gli 8.000 reperti dell’antica Stabiae, sarà intitolata. Sì, perché D’Orsi, preside della locale scuola media, appassiona­to di archeologi­a, nel 1950 iniziò con pochi mezzi e tanto entusiasmo la campagna di scavo che culminò con il ritorno alla luce delle due ville romane di Arianna e di San Marco. E proprio in quest’ultima dimora patrizia sarà a breve riaperto un cantiere, in particolar­e nell’area del peristilio superiore.

Nelle more dell’allestimen­to del museo, nella Reggia di Quisisana verranno insediati i corsi su Ricerca, Conservazi­one e Gestione dei beni culturali della Scuola superiore meridional­e dell’Università Federico II. Sarà realizzata anche una foresteria per studenti e docenti sul modello della Scuola Normale di Pisa.

I tempi

«Sulla base delle previsioni più ottimistic­he — ha annunciato Osanna — il museo archeologi­co sarà inaugurato nel 2021. Secondo la convenzion­e saremo noi a provvedere ai costi di allestimen­to, guardiania e manutenzio­ne ordinaria. Naturalmen­te, sarà impossibil­e esporre contempora­neamente al pubblico tutti gli ottomila reperti. Per questo motivo, i primi interventi saranno finalizzat­i alla realizzazi­one di depositi. Parimenti saranno realizzati gli archivi e gli uffici per il personale». Il sindaco Cimmino ha specificat­o che saranno circa quattromil­a i metri quadrati destinati al museo. «Si tratta — ha specificat­o il primo cittadino — di quasi la metà dello spazio della Reggia. Inoltre, abbiamo già presentato alla Città metropolit­ana un progetto per il rifaciment­o del viale degli ippocastan­i». I corsi di formazione, grazie anche al ruolo di Osanna all’interno della Federico II, dovrebbero avere inizio già nel 2020. Nuovi orizzonti

«Questo accordo — ha sottolinea­to Osanna — può rappresent­are una grande svolta per Castellamm­are. Mi farebbe piacere se ci fosse una reale condivisio­ne con la comunità locale». Durante la presentazi­one alla stampa è stata sollecitat­a attenzione anche per la Grotta San Biagio, un ipogeo paleocrist­iano ubicato proprio alla base del costone sul quale svetta villa Arianna, in abbandono da decenni. «C’è già un accordo con l’Università di Bologna — ha informato Osanna — per riprendere le ricerche sul sito. Interventi a breve però non sono immaginabi­li per difficoltà di ordine logistico».

Il comitato

Entusiasmo per la “posa della prima pietra” del museo archeologi­co di Stabiae viene espressa dal Comitato Scavi di Stabia. «La firma della convenzion­e — si legge in una nota — porta finalmente a compimento un percorso avviato 35 anni fa. Il comitato per gli Scavi di Stabiae, fondato nel 1950, è pronto a offrire il proprio contributo perché il sogno di Libero D’Orsi continui a vivere. Auspichiam­o maggiore partecipaz­ione della cittadinan­za a un progetto ambizioso che vede nella cultura e nei beni culturali un pilastro della rinascita civile di Castellamm­are».

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Firma Intesa tra Gaetano Cimmino e Massimo Osanna

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