Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’ATELIER DELLA SALUTE
Venerdì 18 e sabato 19 ottobre i medici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II a disposizione per controlli specialistici e consigli per vivere bene In programma showcooking, stand esperienziali, karate e yoga AL L’APPUNTAMENTO CON VISITE GRAT
in movimento. La sedentarietà è un male moderno. Ed ecco che partner fondamentale dell’Atelier è il Cus, il Centro Universitario Sportivo con cui sono state previste le più svariate attività sportive. Il tutto gratuitamente. Il mio consiglio è di informarsi su orari e prenotazioni sul sito: www.atelierdellasalute.it».
Infatti mentre ci saranno le visite e i workshop più svariati chi vorrà potrà mettersi in gioco partecipando alle attività dell’area benessere. Dal karate allo yoga fino al significato e importanza del massaggio terapeutico. Altrettanto vari i workshop e i seminari. Da come vivere con una malattia rara fino alla perfetta prima colazione. E così anche gli stand esperienziali dove, tra le tante altre cose, saranno mostrate le manovre salvavita. «Quest’edizione a fronte di alcune cose consolidate come le visite gratuite in questa meravigliosa cittadella universitaria - dice Luigi Califano, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli - ha anche alcune novità. Ad esempio un momento di riflessione sullo stress ma soprattutto l’Atelier si conferma grande occasione di cultura per la prevenzione in tutti i suoi aspetti. Ad esempio, lo confesso, sin dalla prima edizione adoro gli showcooking che vede esperti e chef lavorare insieme per dimostrare che soffrire di una determinata patologia, come il diabete, non significa per forza privarsi di un piatto prelibato. Basta solo saperlo fare nel modo giusto. E poi c’è lo sport. Ma soprattutto i nostri esperti insegneranno elementi fondamentali di una materia in cui dovremmo esser tutti preparati: vivere bene. Mentre alle nuove leve delle professioni sanitarie che saranno con noi cercheremo di far capire l’importanza di uno degli strumenti base della nostra professione: il cuore».