Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Furlan, segretario Cisl: «I lavoratori non sono merce Noi saremo al loro fianco per far ripartire la trattativa»
Whirlpool? «Il lavoro viene prima del profitto». Manovra? «La lotta all’evasione fiscale e la riduzione del cuneo sono un primo segnale positivo ed incoraggiante, ma manca ancora la svolta vera sui temi dello sviluppo e dell’occupazione dei giovani». Il piano straordinario per il Sud? «Cominciamo a sbloccare le opere ferme e ad attivare posti, sarebbe un passo importante».
La leader della Cisl Annamaria Furlan, a Napoli allo stadio San Paolo (accompagnata dalla numero uno della federazione della scuola Maddalena Gissi e dall’intero gruppo dirigente regionale, a partire da Doriana Buonavita, presente il sindaco Luigi de Magistris), all’iniziativa dell’istituto Toniolo dal titolo «La partita del futuro» dedicata ai progetti realizzati dalle scuole della Campania per la crescita del territorio, è molto determinata sulle priorità di questi giorni.
Dunque, segretario Furlan, Whirlpool chiude.
«Non deve chiudere, non può chiudere. La Cisl è pronta ad appoggiare la lotta fino in fondo, perché i lavoratori non sono merce e le multinazionali non possono chiudere gli stabilimenti come niente fosse. Serve responsabilità sociale, ancor di più qui nelle aree e rischio. Perciò ci batteremo affinché venga riaperto il confronto».
Intanto il Governo vara la manovra...
«Senza dubbio l’intervento annunciato sull’evasione fiscale è un segnale incoraggiante in un Paese dove la frode supera i 100 miliardi all’anno, così come è importante l’intervento di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, come avevamo chiesto da tempo, anche se le risorse vanno aumentate. Ma questo non basta. Serve un segnale anche per sostenere i redditi dei pensionati e sbloccare dal prossimo anno con maggiori fondi i contratti del pubblico impiego. Anche sulle questioni centrali dello sviluppo e del lavoro manca la svolta auspicata ed aspettiamo ora i fatti. Bisogna fare di più e con maggiore determinazione».
Anche sul versante del Mezzogiorno?
«Soprattutto. Parlare di piano straordinario ha un senso se si inizia con lo sblocco delle infrastrutture e dei cantieri. Ci sono al momento nel Paese 130 opere ferme che potrebbero attivare 700 mila posti di lavoro e creare condizioni e convenienze per favorire gli investimenti nel Sud. Partiamo da questi».
Insomma, il futuro è una nebulosa?
«Sì, come dimostra anche la vicenda a Napoli di Whirlpool. Anche se iniziative come quella di oggi danno una speranza per il Paese. I progetti presentati da tanti studenti sono un segnale interessante, vuol dire che ci sono importanti risorse intellettuali da valorizzare. Iniziamo da questi giovani, il domani con loro può diventare migliore».