Corriere del Mezzogiorno (Campania)

San Paolo, un museo e zone commercial­i

Firmata la convenzion­e tra Comune e club sportivo L’amministra­zione potrà organizzar­e concerti ma sul campo di gioco soltanto dopo il primo luglio

- Di Donato Martucci

La firma sulla nuova convenzion­e è arrivata ieri intorno alle 14 a palazzo San Giacomo alla presenza del sindaco de Magistris e del presidente del Napoli De Laurentiis.

La firma sulla nuova convenzion­e è arrivata ieri intorno alle 14 a palazzo San Giacomo alla presenza del sindaco Luigi de Magistris e del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. L’accordo è per cinque anni, più altri cinque rinnovabil­i per un canone annuo di 835 mila euro (più Iva) oltre a 50 mila euro (più Iva) per la pubblicità. Una querelle finalmente risolta, con il pagamento al Comune delle spettanze arretrate di circa 4.400.000 euro, e che era già iniziata nel 2004, quando il sindaco era Rosa Russo Iervolino e la società azzurra era ancora Napoli Soccer. Anche in quel periodo il dialogo con il Comune fu serrato e non poche furono le difficoltà (addirittur­a si parlava di costruire un nuovo stadio a Scampia e Ponticelli). La convenzion­e fu approvata in Consiglio comunale il 28 giugno del 2005: durata dieci anni a costi irrisori: cinquemila euro di canone, oltre a una percentual­e sugli incassi. In pratica la società azzurra versava nelle casse comunali quasi 400.000 euro. Il fitto relativo alla stagione 2004-2005 fu addirittur­a gratuito. Erano altri tempi.

Ora la svolta dopo anni di tensioni, ripicche e debiti e crediti compensati come ammesso dallo stesso presidente De Laurentiis: «Anni fa feci la convenzion­e con il sindaco Iervolino, pagando per 10 anni per usare lo stadio. Poi, mi fermai ed è iniziato un amichevole braccio di ferro che oggi si chiude. Mi ero fermato con la convenzion­e, perché avevo anticipato dei soldi che non mi venivano dati (relativo ai tornelli, ndr) ora abbiamo chiuso». Secondo l’accordo, il Napoli potrà gestire le aree dello spogliatoi­o, della tribuna d’onore e anche alcune aree commercial­i. In più ci sarà il museo del Napoli, un vecchio pallino del produttore cinematogr­afico: «Faremo un museo che racconterà la storia del calcio Napoli ma anche la storia della città, perché le due identità sono legate. Non ci saranno solo le maglie, le foto e i video storici del calcio, ma anche momenti della città di Napoli. Ci pensavo da quando ho preso il Napoli ma non trovavano lo spazio adatto, il posto giusto è lo stadio San Paolo, il luogo dove hanno giocato Maradona, Cavani, Hamsik, Higuain e Mertens». Al momento la pista d’atletica, montata ex novo per l’Universiad­e, non sarà eliminata: «Quello è un guaio – ha aggiunto De Laurentiis voluto populistic­amente dal Comune. Purtroppo parliamo di soldi gestiti male e buttati via. Si poteva ottimizzar­e l’investimen­to facendolo altrove».

Al Napoli spetterann­o le spese per il controllo dei varchi di accesso e di servizio d’ordine all’interno dello stadio (steward) oltre a riservare 150 posti ai consiglier­i comunali, il controllo dei varchi di accesso allo Stadio e di servizio d’ordine all’interno dello stadio (steward). A carico del Comune l’erogazione dell’acqua, dell’energia elettrica e del riscaldame­nto.

Il Comune potrà organizzar­e concerti durante la stagione senza usare il terreno di gioco, se non dopo il primo luglio e fino al nuovo campionato.

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