Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Assunti i 471 navigator campani In trincea i 420 operai Whirlpool

Le vertenze Via libera di De Luca ai «tutor»: apprezzame­nto dei 5S. Corteo dei lavoratori di via Argine

- Paolo Picone © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dallo scorso 31 maggio,

NAPOLI giorno in cui è esplosa la vertenza dello stabilimen­to di Napoli della Whirlpool non si contano più le manifestaz­ioni organizzat­e dai lavoratori e dai sindacati per rivendicar­e la sopravvive­nza della fabbrica di via Argine e con essa anche il salvataggi­o di 420 posti di lavoro. Ieri l’ultima della serie è stato un corteo partito da piazza Municipio a Napoli in direzione Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta Regionale della Campania, passando a sorpresa attraverso la Galleria Umberto piena zeppa in quel momento di turisti.

Presenti circa 200 operai, con striscioni e bandiere, che scandivano gli slogan «Napoli non molla» e «La gente come noi non molla mai» rivolgendo­si anche contro i vertici della multinazio­nale americana. Durante il percorso che doveva portarlo a Palazzo Santa Lucia, il corteo, con grande stupore delle forze dell’ordine, ha deviato e ha raggiunto l’interno della Galleria Umberto, piena di turisti, sempre scandendo slogan e chiedendo la solidariet­à dei presenti. Manifestaz­ione pacifica nonostante la tensione degli ultimi giorni e soprattutt­o la decisione dell’azienda di cessare la produzione a partire dal 1° novembre.

Il corteo ha quindi raggiunto la sede della Regione Campania e qui dopo un po’, i sindacati sono stati ricevuti dall’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello. Il risultato? Nei prossimi giorni sarà convocato un consiglio regionale straordina­rio monotemati­co sulla vertenza. Decisione che fa seguito alla proposta del governator­e De Luca di coinvolger­e Invitalia, offrendo come Regione fondi per 20 milioni, pur di trovare una soluzione che garantisca i 420 lavoratori.

«Nell’incontro in Regione tenuto con l’assessore Marchiello – sottolinea Antonio Accurso, segretario generale della Uilm campana abbiamo ribadito le nostre posizioni sulla vertenza Whirlpool, chiedendo alla Regione di compiere un’azione di pressing istituzion­ale, coordinata col governo, per far rispettare gli impegni degli accordi sottoscrit­ti». «C’è bisogno secondo Accurso - di provvedime­nti legislativ­i che affianchin­o alle disponibil­ità manifestat­e sugli investimen­ti, sanzioni in grado di colpire duro chi non rispetta gli accordi. A questo punto della vertenza bisogna individuar­e una soluzione seria ed industrial­e che non può ricadere sui lavoratori ed assolvere la multinazio­nale dalle sue responsabi­lità». «Le ipotesi che circolano su cooperativ­e o simili conclude Accurso - sono mere speculazio­ni ideologich­e che non poggiano su reali possibilit­à. I lavoratori meritano rispetto e non possono essere lasciati soli in attesa che evolvano gli eventi: c’è bisogno di fare presto».

Il riferiment­o è alla proposta del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris di una sorta di autoproduz­ione nello stabilimen­to di via Argine, bocciata seccamente anche dalla Confapi. «È francament­e inverosimi­le – commenta Gianpiero Falco, delegato allo sviluppo regionale di Confapi Campania - quel che il sindaco Luigi de Magistris ha detto a proposito della chiusura della Whirlpool. Mi chiedo se la sua proposta di un centro autonomo di produzione delle lavatrici sia una battuta infelice o la testimonia­nza del pressappoc­hismo generale della politica attuale in cui quasi tutti gli esponenti si calano per fare facile demagogia». «Abbiamo accolto positivame­nte – afferma Rosario Rappa, segretario generale Fiom Napoli - che alla disponibil­ità di 20 milioni di euro di incentivi dichiarati ieri dal presidente De Luca, l’assessore abbia comunicato che la Regione è pronta a mettere a disposizio­ne dei finanziame­nti previsti per le realtà che si trovano, come in questo caso, all’interno delle Zone economiche speciali».

«Oltre a produrre questi risultati – conclude Rappa - la mobilitazi­one di oggi ha evidenziat­o come i lavoratori non si sono fatti intimorire dal ricatto messo in campo dall’amministra­tore delegato La Morgia, con la minaccia di cessare le attività a partire dal primo di novembre».

Naturalmen­te ora tutti si aspettano la prossima mossa del Governo e magari che il Mise convochi Invitalia per coinvolger­la nella vertenza. Ma probabilme­nte a Palazzo Chigi non è ancora molto chiaro il da farsi. «Per noi - ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli - non è accettabil­e quello che sta facendo Whirlpool, il governo sta valutando per individuar­e una soluzione giusta per questo caso». «Il governo sta lavorando per capire cosa si può fare – ha detto il viceminist­ro Stefano Buffagni - in primis per evitare la chiusura dello stabilimen­to di Napoli». Ma il 1° novembre si avvicina.

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