Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La sfida per Palazzo Santa Lucia A Destra nomi da rinnovare
Caro direttore, ho molto apprezzato l’intervento di Alessandro Sansoni pubblicato sul Corriere del
Mezzogiorno. Ritengo che Sansoni abbia centrato la questione, sia in termini di idee, ma anche e soprattutto in termini di «metodo politico», evidenziando le lacune dell’attuale centrodestra campano. Penso anche io come lui che, nonostante i ritardi, sia ancora possibile mettere in campo una proposta politica vincente per le prossime elezioni regionali. È necessario però che si creino le giuste condizioni. Ognuno di noi è figlio del suo tempo ed acquisire questa consapevolezza è la prima condizione necessaria se si vuole la rinascita della Destra campana e partenopea. Non è possibile immaginare che a incarnare un indispensabile nuovo corso siano i soliti personaggi ormai usurati. Tutta la vecchia nomenclatura deve avere il coraggio e il senso di responsabilità di fare un passo indietro e mettere la propria esperienza a disposizione di un progetto rinnovato. Se a circolare fossero sempre i soliti nomi noti che ormai non scaldano più i cuori, per quale motivo il nostro elettorato non dovrebbe preferire di restare a casa, o addirittura votare De Luca, che ormai «di sinistra» ha solo la sua personale estrazione comunista? Non è pensabile, inoltre, contendere ai Cinque Stelle l’elettorato di opinione senza proporre volti politicamente giovani. La seconda questione ci impone di rispondere a una domanda: da dove ripartire? Io sono convinto che il «giovanilismo» e «il nuovo per il nuovo» non siano sufficienti. Bisogna ripartire dalla cultura. La cultura non può essere ridotta a un pezzo del programma politico della coalizione e all’organizzazione e al finanziamento di eventi, spettacoli e presentazioni di libri. Essa va intesa come l’orientamento strategico da cui discende l’intera azione politica. Sto parlando dell’identità di una proposta politica e della capacità che un uomo politico deve possedere di farsi interprete attivo del proprio tempo. Non a caso, una volta, il ceto politico era composto da docenti universitari, filosofi, giornalisti, uomini di cultura. Penso a Moro, De Gasperi, Nenni e tanti altri. E la Destra anche da questo punto di vista non è mai stata da meno! Gianni Roberti, padre della destra napoletana, era un docente universitario stimato e apprezzato, ad esempio. Lo stesso Almirante era laureato in Lettere e giornalista talentuoso. Non è vero che a Destra manchino gli intellettuali e io penso che debbano essere spronati a impegnarsi e a raccogliere le sfide politiche che ci attendono, non limitandosi ad analizzare e commentare gli scenari in atto. In Campania ne abbiamo di valore. Penso allo stesso Alessandro Sansoni, ma anche al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, napoletano doc, che potrebbe essere un ottimo candidato alla Presidenza della Regione Campania. È il momento di fare scelte non banali, che diano al centrodestra campano quella
vision, di cui parla Sansone, che proietti la nostra Regione nel futuro.