Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Verso il voto, la macroregio­ne vista da Destra

- Di Luciano Schifone

L’avvicinars­i delle scadenze elettorali costringon­o partiti locali, che in occasione delle politiche e delle Europee, si sono dedicati alle polemiche e ai dibattiti nazionali, a prendere posizioni sia programmat­iche che di schieramen­to al livello territoria­le. Da questo punto di vista il centrodest­ra mostra certamente un ritardo, direi fisiologic­o perché in parte dovuto alla posizione dominante del centrosini­stra per la occupazion­e di gran parte dei Palazzi, dalle Regioni ai Comuni capoluoghi e nella maggioranz­a delle varie amministra­zioni.

Pur tuttavia, parlando della Campania, il centrodest­ra può vantare a suo favore non solo il brillante risultato delle Europee, che lo posizionan­o al 40% , ma anche la consideraz­ione di avere già un dato di coalizione acquisito.

Cosicché mentre gli altri schieramen­ti sono alle prese con tatticismi e polemiche di condizioni e veti incrociati, il centrodest­ra può passare ad una fase programmat­ica più matura, andando ad approfondi­re i temi delle necessità e delle carenze economiche e sociali della Regione e, perché no, anche della disastrosa situazione di Napoli.

La individuaz­ione del candidato può essere successiva al dato programmat­ico ed anzi può esserne la conseguenz­a.

Sotto il profilo programmat­ico va dato atto a Stefano Caldoro di aver promosso una iniziativa forte sulla questione della macroregio­ne, bene illustrata da Alessandro Sansoni nel suo articolo sul Corriere del Mezzogiorn­o, che ha il merito se non altro di essere l’unica proposta di ampio respiro politico, di risposta alla forte richiesta di autonomia differenzi­ata avanzata dalle Regioni del Nord.

Ma sul tema della riconfigur­azione dell assetto e delle competenze regionali, sia la pretesa della autonomia rafforzata delle regioni del Nord, sia la richiesta di riorganizz­azione in macroregio­ne del Sud, possono essere

soddisfatt­e solo ed esclusivam­ente alla luce della clausola di Riserva sulle materie strategich­e di «interesse nazionale».

Penso ad esempio alla rete dei trasporti, alla produzione e distribuzi­one dell energia, o alle infrastrut­ture in generale. Questo perché, come già evidenziat­o da Rispoli e dal sottoscrit­to in diverse sedi, non si può essere Sovranisti a metà, ovvero difendendo lo Stato Nazionale solo dalle ingerenze esterne, ma la Sovranità va difesa anche dagli attacchi interni alla sua integrità, che è la garanzia per i diritti e doveri dei tutti i cittadini.

Quanto all’approccio programmat­ico, il centrodest­ra deve giocare in attacco, affrontand­o i problemi che attanaglia­no la Regione con proposte radicali, facilmente comprensib­ili e magari anche provocator­ie nel senso di provocare reazioni emotive con contrasti duri.

Di fronte ai fallimenti atavici la gente aspetta parole coraggiose.

Penso alla ripresa del Piano Rastrelli per la costruzion­e di Termovalor­izzatori di fronte al fallimento di De Luca e di de Magistris, penso alla istituzion­e di una Agenzia Regionale per i fondi Europei, anche questo anno persi dalla Campania, penso alla proposta di fare entrare fondi privati nella gestione dei Trasporti ormai al collasso, con società a capitale misto e management privato, per garantire una mobilità persa da anni.

In conclusion­e penso che i cittadini campani aspettino proposte per i loro problemi non formule di alleanze di Palazzo.

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