Corriere del Mezzogiorno (Campania)
CTI Foodtech, da Salerno denocciolatrici in tutto il mondo
Inaugurato il nuovo stabilimento nella zona industriale. Boccia: «Il destino del Sud non è ineludibile»
SALERNO «Quando un’azienda apre le porte agli investimenti, alla crescita, è una dimensione non solo interna all’impresa ma per tutta la comunità e al Sud vale anche doppio». La benedizione del presidente di Confindustria e «cittadino salernitano» Vincenzo Boccia giunge ancor prima che Biagio Crescenzo, ceo e fondatore di CTI Foodtech snoccioli (è proprio il caso di dire) i dati del suo nuovo stabilimento 4.0 inaugurato ieri mattina nella zona industriale di Salerno, non molto lontano dalle Arti Grafiche Boccia. Un investimento di oltre sei milioni di euro per l’azienda dalla storia ultratrentennale che produce denocciolatrici per pesche, detiene oltre 100 brevetti in 20 Paesi, e che è seconda al mondo per numero di macchinari installati, con sette miliardi di frutti lavorati ogni anno.
«Viviamo un’epoca di cambiamenti e di grandi incertezze - esordisce Crescenzo - dal 18 ottobre i dazi americani sulle conserve di frutta sono passati dal 17 al 42% e questo ci sta penalizzando indirettamente. Abbiamo rallentato i contatti con alcuni clienti cinesi e recuperato in altri Paesi come Belgio e Francia. Mentre già c’è stato l’assottigliamento della filiera in America. Ciò però non ci esime dall’immaginare nuove soluzioni per quando la crisi finirà e raggiungere nuovi segmenti di mercato». La strategia imprenditoriale è in linea con quella individuata dallo stesso presidente Boccia, quando, citando il presidente Mattarella, dice che «bisogna cavalcare sogni e speranza e non ansia». «Bisogna - continua - combattere pregiudizi e preconcetti e valutare gli effetti sull’economia reale che certe scelte, come la sugar tax e la tassa sugli imballaggi, possono generare nel Paese». «Oggi è una giornata di festa - ha concluso il leader di Confindustria. - Siamo qui in una azienda che ha investito, che guarda lontano, che guarda ai mercati globali e che dimostra che da Salerno non c’è un destino del Sud ineludibile ma che si può reagire».
Il nuovo stabilimento 4.0 di CTI Foodtech, che è presente con altre sedi produttive anche in Spagna, a Murcia, e in Grecia, a Giannitsa, si estende su una superficie complessiva di 7000 metri quadri di cui 3500 coperti. Quaranta i dipendenti che hanno fatto loro il mantra di Crescenzo: partire da Salerno, con una visione orientata all’innovazione e all’internazionalizzazione e puntare alla leadership mondiale dei mercati di riferimento. Non a caso il taglio del nastro è stato selezionato come anteprima del Cibus Tec, la fiera della tecnologia alimentare che si apre oggi a Parma, e tra i presenti, ieri mattina, oltre ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, c’erano circa cinquanta imprenditori che operano nell’industria agroalimentare provenienti da diverse regioni italiane e da tutto il mondo. Significative le testimonianze di due tra i clienti più fidelizzati dell’azienda salernitana: Antonio Marin Garcia, ceo di Marin Gimenez, azienda spagnola di trasformazione di frutta e verdura, e Fan ChangKun, rappresentante dei produttori industriali della frutta in Cina.
Archiviato il «quarto d’ora di celebrità», per dirla alla Andy Warhol, Crescenzo e i suoi dipendenti tornano a lavorare come sono abituati a fare. Lontano dai riflettori. C’è da perfezionare le denocciolatrici per le pere e l’avocado.