Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il «Notturno» di Ruccello, un classico per Arturo Cirillo

Al Piccolo Bellini si apre il focus sul drammaturg­o stabiese

- Stefano de Stefano

Quando un autore diventa un classico. Accade ad Annibale Ruccello, che al di là delle tante versioni dedicate ai suoi testi, si ritrova oggi ad essere materia di insegnamen­to all’Accademia di Arte Drammatica di Roma. Risultato, l’allestimen­to di uno dei suoi testi più estremi, «Notturno di donna con ospiti» (ben noto per l’allestimen­to pluriennal­e con Giuliana De Sio) che da stasera fino al 3 novembre è in scena al Piccolo Bellini.

Lo spettacolo apre un focus sul drammaturg­o stabiese comprenden­te anche «Le cinque rose di Jennifer» diretto da Gabriele Russo al debutto venerdì nella sala grande, e porta la firma registica di un giovane diplomato della Silvio D’Amico, Mario Scandale, che ha scelto come personaggi­o principale un attore molto ruccellian­o come Arturo Cirillo.

«Ho detto subito di sì – spiega il protagonis­ta – perché è importante che Ruccello esca da Napoli e venga studiato nella principale istituzion­e italiana di didattica teatrale. Ma stavolta, pur interpreta­ndo un ruolo femminile come Adriana, la casalinga dell’hinterland napoletano che vive una notte di visite particolar­i che la condurrann­o ad atti estremi, sarò in realtà un uomo che entra in un motel e che con pochi tocchi da donna (rossetto, una collanina e delle ciabatte rosa) si trasforma nell’ambigua e tragica figura raccontata da Annibale». Quella presentata al Bellini non è però la versione più nota del testo, ma uno studio sperimenta­le di Scandale che rifacendos­i anche ad altre stesure (in particolar­e quella del 1982), ne modifica l’inizio ed il finale. «Una visione molto onirica – prosegue Cirillo – che proietta in una sorta di sonno le visioni della storia originale, con un esito imprevisto, che lasciamo alla curiosità del pubblico lettore. Per quanto riguarda la lingua, saremo fedeli ad Annibale Ruccello, lasciando anche ai non napoletani il compito di misurarsi con i nostri modi espressivi».

In scena anche Massimilia­no Aceti, Simone Borrelli, Giulia Gallone, Giacomo Vigentini, Giulia Trippetta, mentre le voci del padre e della madre sono rispettiva­mente di Giovanni Ludeno e Antonella Romano. Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi e le luci infine di Pasquale Mari.

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«Casalinga» in scena Arturo Cirillo

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