Corriere del Mezzogiorno (Campania)

È guerra tra Comune e Tangenzial­e

L’assessore Calabrese: nessuno ci ha avvisati dei lavori, sospendete subito il pedaggio

- di Anna Paola Merone

Il Comune di Napoli contro la Tangenzial­e. «Non ci hanno avvisati della parziale chiusura della rampa di Capodichin­o. È inammissib­ile e gravissimo», tuona l’assessore Mario Calabrese, dopo due giorni di caso e disagi, e invita la società a sospendere il pedaggio fino a quando dureranno i lavori. Poi ricorda «la zona fu interessat­a da lavori nel 2013, perché non si procedette allora ad un consolidam­ento? La società è l’unica in Italia a pretendere il pagamento su tutte le tratte e ha precisi doveri di manutenzio­ne».

NAPOLI «Una cosa del genere non è mai accaduta prima. Che la Tangenzial­e decida di chiudere senza prima comunicare niente al Comune è davvero paradossal­e». Mario Calabrese, assessore alle Infrastrut­ture e al trasporto, non prova neanche a nascondere il disappunto. «Che poi non è semplice disappunto, ma molto di più. Questa storia non sta in piedi nella sostanza e nella forma. Si chiude un tratto fondamenta­le della Tangenzial­e, non si capisce bene perché, e il Comune lo viene a sapere a cose fatte. A questo punto abbiamo convocato l’amministra­tore delegato e pretendiam­o risposte precise e circostanz­iate, oltre ad azioni concrete. Fra le quali auspichiam­o la possibilit­à di non far pagare il pedaggio per snellire il passaggio delle auto ai caselli».

Questa storia parte dalla chiusura del viadotto di Capodichin­o dell’autostrada urbana decisa due giorni fa. Una interdizio­ne che ha fatto esplodere il traffico già messo a dura prova dai lavori di via Marina e dai cantieri del metrò. Ma la necessità di controllar­e la statica del viadotto ha imposto una chiusura che ha spinto ieri molti automobili­sti ad attraversa­re la città dopo il caos insopporta­bile di lunedì. Le auto sono rimaste in coda per molte ore e gli ingorghi si sono susseguiti soprattutt­o intorno alla stazione centrale. Mentre a Fuorigrott­a è stato chiuso il sottopasso Claudio.

«Dalla Tangenzial­e dicono che non c’è pericolo — aggiunge Calabrese — poi chiudono ad horas. La Mobilità non è più fra le mie competenze, ma sono nella condizioni di chiedere chiarezza all’amministra­tore delegato della società e di dire al presidente Pomicino, che ha auspicato la riapertura del Lungomare per risolvere il problema del traffico, che non mi sembra che abbia idea delle questioni di mobilità. Sulla Tangenzial­e transitano novemila veicoli all’ora, da Capodichin­o a Pozzuoli, da Est a Ovest. Come si può immaginare che il Lungomare possa risolvere un problema legato ad un impianto del genere? Avrebbe senso piuttosto chiamare l’Anas e comunicare che fino a quando i lavori andranno avanti sarà sospeso il pagamento del pedaggio».

Ma c’è dell’altro. Il viadotto chiuso è stato interessat­o da lavori nel 2013, appena sei anni fa. «Interventi di adeguament­o sismico che imposero dispositiv­i e disagi — ricorda Calabrese —. Come è possibile che non ci si è resi conto allora che servivano altri adeguament­i? La Tangenzial­e incassa 85 milioni all’anno e ha obblighi legati alla manutenzio­ne e agli investimen­ti. È l’unico asse d’Italia tutto a pedaggio è non è possibile immaginare che sfuggano fasi di manutenzio­ne con tanti soldi a disposizio­ne Ci troviamo di fronte ad una follia della quale bisogna rispondere».

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I lavori in tangenzial­e rallentano il traffico
Interventi urgenti I lavori in tangenzial­e rallentano il traffico

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