Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Caccia ai corrotti, Lucantonio a capo del pool
Riorganizzati alcuni uffici in Procura. Volpe alla Dda, Amato ai reati ambientali e Di Monte alle colpe mediche
NAPOLI Giuseppe Lucantonio alla pubblica amministrazione, Sergio Amato ai reati ambientali, Simona Di Monte alle colpe mediche: si va ridisegnando l’organigramma della Procura dopo che il Csm ha colmato nei giorni scorsi due dei tre posti di aggiunto che erano vacanti da più di un anno. Particolarmente attesa era la designazione del coordinatore della II sezione, quella impegnata nel contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione; dal luglio del 2018 era seguita direttamente dal procuratore, Giovanni Melillo, dopo la nomina di Alfonso D’Avino a procuratore di Parma.
Il prescelto è dunque Giuseppe Lucantonio, che finora aveva coordinato le indagini su colpe mediche e incidenti sul lavoro. Si tratta di un magistrato di grande esperienza: negli anni Novanta ha seguito diverse inchieste di pubblica amministrazione, tra cui quella sulle tangenti per la costruzione della metropolitana; tra i colleghi con cui collaborava più spesso c’erano Rosario Cantelmo, oggi procuratore ad Avellino, e Nicola Quatrano. Passato alla Dda, Lucantonio ha seguito le inchieste sull’area occidentale della città: Fuorigrotta, Pianura, ma anche i Quartieri spagnoli. Quindi è arrivata l’esperienza in Procura generale, dove si è impegnato per anni sul difficile fronte delle demolizioni degli edifici abusivi. Un compito poco gradito da molti magistrati, e di conseguenza spesso trascurato, a causa delle contestazioni feroci da parte dei proprietari e dei problemi sollevati anche a livello politico. Lucantonio coordinerà inoltre le indagini di terrorismo affidate a tre sostituti: Catello Maresca, Gianfranco Scarfò e Maurizio De Marco. Si occuperà infine di rapporti con i sindacati e sicurezza dell’Ufficio.
Il suo posto di coordinatore della VI sezione, nella torre B del Palazzo di Giustizia, sarà preso da Simona Di Monte, aggiunto di fresca nomina proveniente dalla Procura generale. Anche lei vanta una notevole esperienza, in particolare nella Dda: seguiva le inchieste sui clan della zona nolana e ha dato un importante contributo alla cattura dei fratelli Salvatore, Pasquale e Carmine Russo, rimasti latitanti per molti anni.
L’altro aggiunto di nuova nomina, Sergio Amato, coordinerà invece le indagini della V sezione, quella che si occupa di urbanistica e reati ambientali e dunque in questo momento storico riveste un ruolo particolarmente importante. Rifiuti, inquinamento e abusivismo edilizio sono tra i temi affrontati di continuo dai pm della sezione, che era acefala da quando, un anno fa, Nunzio Fragliasso raggiunse la durata massima dell’incarico di aggiunto.
Anche Sergio Amato è un magistrato di lungo corso, la cui carriera è costellata di importanti successi. Tra questi, la soluzione dell’omicidio di Lino Romano, il giovane operaio ucciso per errore nell’ottobre del 2012 in corso Marianella. Fu un errore di persona: al killer appostato in strada arrivò un sms che indicava la persona sbagliata. Mandante ed esecutore materiale sono stati condannati all’ergastolo in primo e in secondo grado. Amato coordinerà anche le indagini sui cosiddetti reati da stadio, subentrando in questo a Giuseppe Lucantonio.
Va alla Dda, invece, Rosa Volpe, che fino all’arrivo di Di Monte era l’unica donna tra i nove procuratori aggiunti. Al momento Volpe continua tuttavia a coordinare anche le indagini della VII sezione, che è competente per la criminalità predatoria. In Antimafia si occuperà probabilmente delle inchieste sui clan della provincia; intanto è in partenza anche Giuseppe Borrelli, designato per la carica di procuratore di Salerno, dove al momento l’Ufficio è retto dal facente funzioni Luigi Alberto Cannavale.