Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pallone d’Oro, l’emozione di KK «Parto da lontano»
Il senegalese commenta la sua nomination «Uno sprone a fare di più e anche meglio»
pensò ad uno scherzo e attaccò la cornetta. Poi ci ha sorriso su pensando a quell’episodio. Ha voluto fortemente la maglia azzurra e da allora ha collezionato gol (indimenticabile quello che ha consegnato la vittoria allo Juventus Stadium) e prestazioni monstre che lo hanno consacrato tra i migliori difensori di sempre nel Napoli. Con la squadra partenopea ha raccolto ben 217 presenze e 10 reti.
Ormai è un decano del gruppo prima allenato da Benitez, poi da Sarri (che l’ha plasmato) e poi da Ancelotti. La crescita è stata costante, anche se nel primo anno viaggiava tra alti e bassi e mostrava qualche limite: gli difettava la concentrazione. Tant’è che qualcuno parlava di flop e di un possibile addio. Invece, il difensore senegalese ha stupito tutti rivelandosi fortissimo nell’anticipo, nei tempi di intervento e nel recupero. Una vera gemma incastonata in un gruppo forte come quello azzurro. Un valore aggiunto e una grande scoperta del Napoli che lo ha valorizzato e ha creduto in lui quando tutti lo consideravano un perfetto sconosciuto. Una supercoppa Italiana nel suo palmares, poi più nulla. Questo forse è il suo rammarico, perché ama visceralmente Napoli e la maglia. In questa stagione non ha iniziato proprio alla grande: si salva solo la prestazione contro il Liverpool, per il resto poche certezze e gioie. L’autogol alla Juventus e l’espulsione diretta contro il Cagliari ha minato un po’ le sue certezze. Ora la gioia per essere entrato nei 30 del Pallone d’Oro. Non lo vincerà, ma la soddisfazione resta per un altro traguardo raggiunto.
Una nomination che mi emoziona molto perché il mio viaggio nel calcio è stato difficile