Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Partiture», Gloria Pastore alla Dafna Gallery Potente indagine sulla memoria del presente
L’antica seta ricamata di San Leucio dialoga silenziosamente con il grande arazzo e i vecchi canovacci di tela grezza. È un racconto muto, intensissimo, ricco di rimandi, connessioni intrecciate, dettagli imprevisti quello che Gloria Pastore ci invita ad ascoltare. Come uno spartito complesso, una partitura. E «Partiture» infatti si intitola la mostra che da stasera, vernissage dalle 18.30, inaugurerà nelle stanze della Dafna Gallery, l’atelier di Palazzo Principi di Cimitile diretto da Anna Fresa e Danilo Ambrosino. Un lavoro sulla memoria, uno scavo profondo, una lunga anamnesi di genere che l’artista napoletana declina come la rappresentazione grafica di una composizione basata sulle possibili combinazioni di elementi. Al posto della carta, la seta e le tele. Invece delle note, disegni, pagine di vecchi diari, frammenti fotografici che nell’esplorazione di un tempo circolare rimescola categorie obsolete, inverte passato, presente e futuro. «È una scialuppa della memoria», così come lo definisce la Pastore il grande arazzo che reinventa il racconto su Partenope. Sovvertendo le regole dell’ovvio, risalendo le sedimentazioni archetipiche (niente di intimistico, però, tiene a sottolineare) di un privato sociale, collettivo, l’artista mette insieme una narrazione che attraverso la memoria del presente dice chi siamo alludendo a chi potremmo essere stati. Complici frammenti di quotidianità, opposizioni e corrispondenze, ambivalenze. Le viene in soccorso la musica, stampata nel