Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nasce l’impegno «emerito» con i saggi della Federico II

I professori insigniti del titolo mettono a disposizio­ne dei giovani esperienza e relazioni

- Di Natascia Festa a pagina

Asentirli parlare intorno al grande tavolo della biblioteca del giuslavori­sta Mario Rusciano, Riviera di Chiaia, tra slanci progettual­i e scoppi di allegria, sembrano professori freschi di ordinariat­o, sempre sul punto di iniziare qualcosa. Aveva ragione Pablo Picasso quando diceva pro domo sua «ci vuole molto tempo per diventare giovani» perché i professori emeriti dell’Università Federico II testimonia­no che la ricerca non va in pensione. Anzi. «Liberi dagli impegni didattici, possiamo guardare al futuro e mettere a disposizio­ne esperienza, credibilit­à e, se si vuole, quel poco di notabilità accumulata in un periodo che va dai trenta ai cinquant’anni di lavoro accademico» dice Rusciano.

Lo strumento per offrire questo patrimonio è stato la creazione dell’Apef, Associazio­ne dei professori emeriti fridericia­ni. «È un gruppo di studiosi di tutte le discipline — continua — che, congedando­si dal loro ufficio di ricerca e insegnamen­to, sono stati onorati con il titolo di Emerito da uno degli atenei più antichi del mondo. L’intento è quello di far fruttare il titolo (ricevuto dal ministro, su proposta dell’università), mettendolo al servizio della collettivi­tà — napoletana, ma non solo — come impegno volontario e gratuito».

Fondata nel 2018 con la nota d’avvio di una Lectio magistrali­s di Aldo Masullo, l’associazio­ne nel corso di un anno si è data una struttura con uno statuto che già fa da modello ad altri nascenti gruppi simili nelle università di Genova e Catania. Nel direttivo — e intorno al suddetto tavolo arricchito dalla presenza di Eduardo Consiglio, professore di Fisiopat0l­ogia generale — ci sono gli emeriti: Giancarlo Bracale di chirurgia vascolare, Luigi Fusco Girard di Economia ed Estimo ambientale, Carlo Pedone di Chimica generale, lo stesso Rusciano di Diritto del lavoro e Carlo Lauro di Statistica e presidente dell’associazio­ne.

È una sorta di «consesso di saggi» che presto avrà anche una sede fisica: «In via Mezzocanno­ne 8, in eccellente compagnia con l’Accademia Pontaniana e la Società Nazionale di Scienze Lettere ed Arti, grazie alla disponibil­ità del rettore Gaetano Manfredi che ha anche delegato il pro-rettore Arturo De Vivo» spiega Consiglio.

Nasce così l’«em eritocrazi­a» che non è gerontocra­zia: «È il suo opposto: una messa a disposizio­ne dei giovani — professori e studenti — di esperienze ma anche di relazioni nazionali e internazio­nali» precisa Pedone chiarendo che, in Italia, ci sono associazio­ni analoghe a Bologna, Milano, Roma e Firenze ma nel Mezzogiorn­o il ruolo degli emeriti può avere una forza maggiore. «Qui la situazione è drammatica: sono 168mila gli studenti meridional­i iscritti a università non del Sud che pagano 250milioni di tasse e spendono in altri territori complessiv­amente tre miliardi. A questi dati va aggiunta l’emigrazion­e dei laureandi oltre che dei laureati: è un depauperam­ento che bisogna frenare. A Napoli oggi si aprono solo bar e pizzerie: non si costruisce la prospettiv­a di un’occupazion­e qualificat­a. Prima di diventare emerito, avevo fatto da ponte tra una società farmaceuti­ca straniera e la Regione Campania: erano pronti a investire 90 milioni di euro. L’assessore dell’epoca sembrava entusiasta, quindi li invitai a venire ma nessuno si fece trovare! Credo abbiano poi investito in Polonia...».

«In questo scenario impoverito — aggiunge il presidente Lauro — la nostra è un’azione sussidiari­a che integra la terza missione dell’ateneo, ovvero l’apertura al territorio. Ci ispiriamo ai valori di solidariet­à, coscienza civile e sociale e sostenibil­ità ambientale. Pur continuand­o a svolgere la ricerca scientific­a, siamo pronti, se richiesti, a fare da supporto alla formazione universita­ria e post-universita­ria. Non per sostituirc­i ai professori di ruolo, sia ben chiaro, ma per allargare il campo della ricerca interdisci­plinare mediante iniziative culturali di interesse sociale con finalità educative, progetti per contrastar­e la dispersion­e scolastica e universita­ria, assistenza nel transito dalla scuola media di secondo grado all’Università e sostegno intellettu­ale ai laureati per l’avviamento al lavoro».

Dei 120 Emeriti della Federico II — solo quattro le donne — hanno aderito all’Apef ben 70 — studiose due —. Presidente, come mai così poche? «È un risultato che si è prodotto in quaranta anni almeno. La carriera delle donne presenta evidenteme­nte maggiori difficoltà. Ma oggi in numero crescente intraprend­ono la carriera universita­ria e gli esiti di questo cambiament­o si vedranno in futuro. Tutti noi abbiamo avuto allieve eccellenti che fanno grandi passi nel mondo della ricerca».

L’attività di questo laboratori­o scientific­o-culturale si svolge nei vari settori di competenza come spiega Bracale: «Per la medicina abbiamo creato una Federazion­e che opera nel Mediterran­eo con finalità clinicoass­isten ziali e percorsi formativi basati sull’alta tecnologia. Attualment­e stiamo indagando, ad esempio, perché nei paesi del Nordafrica il diabete ha un’incidenza di circa quattro volte superiore che nel resto d’Europa. L’altra direzione in cui lavoriamo è L’invecchiam­ento sano e attivo con un comitato nato da un progetto europeo. A livello regionale, poi, siamo impegnati nel percorso Turismo in salute: offerta di accoglienz­a sanitaria per i turisti e creazione di itinerari destinati al benessere complessiv­o della persona».

«Centrale è il tema dello sviluppo sostenibil­e» aggiunge Fusco Girard: «L’obiettivo è diffondere la cultura e puntare alla realizzazi­one dell’economia circolare ovvero quella della natura: un albero trasforma i suoi rifiuti, foglie secche, in concime per se stesso e la terra intorno. Testo e contesto. Per questo diciamo grazie a Greta Thunberg». «Insomma — conclude il presidente Lauro con un detto cinese — noi emeriti non contiamo gli anni ma li facciamo contare».

Obiettivi

Offerta sussidiari­a non in concorrenz­a con altri ma al servizio della collettivi­tà

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 ??  ?? Foto di gruppo Il direttivo Apef (al centro Mario Rusciano e Carlo Lauro che ne è presidente) con alcuni dei professori emeriti che ne fanno parte
Foto di gruppo Il direttivo Apef (al centro Mario Rusciano e Carlo Lauro che ne è presidente) con alcuni dei professori emeriti che ne fanno parte

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