Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Circum, i 5 stelle all’attacco «De Gregorio se ne vada» Ma lui: li sfido al confronto
Il presidente Eav: «Accettino di misurarsi sulla verità dei fatti»
L’immagine dei passeggeri costretti a scendere dalla Circum per un guasto e a percorrere a piedi, sfiorati dai treni che sfrecciano sui binari vicini, il tratto che li separa dalla stazione, da sola vale tutte la rabbia e l’indignazione urlate per ore nell’orecchio sordo delle istituzioni.
Il gruppo dei 5 stelle ha chiesto la convocazione urgente del consiglio regionale per discutere proprio del caso «Eav–linee vesuviane: salvaguardia della sicurezza dei viaggiatori e criticità gestionali». Per poi annunciare una raccolta di firme allo scopo di chiedere le dimissioni del presidente della holding del trasporto pubblico regionale, Umberto De Gregorio. Quest’ultimo — che in tanti accreditano ormai tra i maggiori aspiranti candidati a sindaco di Napoli, grazie anche al patrocinio politico del governatore Vincenzo De Luca — ha risposto per le rime agli oppositori pentastellati, sfidandoli ad un confronto pubblico. E Valeria Ciarambino, capogruppo regionale dei 5 stelle, ha ironicamente accolto l’invito, proponendo come location il treno della Circumvesuviana delle 17.11 Napoli-Sorrento o quello delle 17.18 Napoli-Baiano, vale a dire due delle corse più disagiate e affollate del calendario: «A lui la scelta della tratta e del giorno. Il biglietto — ha concluso Ciarambino — glielo abbiamo già comprato».
De Gregorio si difende contrattaccando: «Il Movimento 5 stelle mi attacca, inveisce, offende. Tanta attenzione mi commuove — commenta —. Ma raccontino la verità. I problemi sono tanti e non li abbiamo mai nascosti. Valuterò azioni legali nei confronti di chi diffonde informazioni false e tendenziose. Sono disponibile ad un dibattito, anche televisivo, con un autorevole esponente del Movimento. A Porta Nolana, ieri mattina, è stata inscenata una manifestazione con non più di 20 persone, da qui la mia solidarietà — spiega — alle forze dell’ordine schierate inutilmente in tenuta anti-sommossa sotto al sole. Qualche consigliere regionale pare abbia parcheggiato in divieto di sosta, capita. Io potrei dire tante cose ai miei amici 5 stelle, ma hanno veramente voglia di ascoltare e dialogare, vogliono aiutare Eav e gli utenti o stanno facendo solo uno scoop elettorale? Gli pora trei ricordare che altre aziende del centro sud del trasporto pubblico locale sono fallite o sono in concordato (come l’Atac di Roma della giunta del sindaco Raggi). Eav no. Gli potrei raccontare i veri numeri delle soppressioni dei treni della Circumvesuviana: nei primi otto mesi abbiamo avuto 4201 soppressioni su un totale di corse previste pari a 142.966, quindi poco meno del 3 per cento e che questo dato (dovuto ad una crisi del settore manutenzione del periodo maggio/luglio) è già migliorato a settembre (le soppressioni sono ritornate nella norma di circa l’1,5 per cento degli ultimi anni). Gli potrei far vedere le statistiche che ci raccontano che i soccorsi in linea — compresi avarie, fumo e principio d’incendio — sono stati in media circa 80 ad anno negli ultimi dieci anni; 92 nel 2010;77 nel 2018 e 56 nel 2019 (sino ad oggi). Quindi non vi è alcun peggioramento in atto. Forse sono solo aumentati i cellulari ed i filmini su Facebook. Gli potrei dire che i navigator potrebbero trovare solo in EAV — tra le società partecipate nel Mezzogiorno — occasioni di lavoro a tempo indeterminato; ma noi facciamo selezioni pubbliche trasparenti». Per i 5 stelle, invece, lo stato «disastroso dei trasporti campani, con forti riverberi in materia di sicurezza», perdu«nonostante il contributo straordinario di 600 milioni per il ripianamento dei debiti, i bilanci in attivo 2017 e 2018;l’aumento del 10% dei biglietti ed i fondi erogati alla partecipata Eav per il materiale rotabile ed anche per l’attrezzaggio tecnologico». Inoltre, fanno notare, «nel 2015 è stato perfezionato un appalto di circa 80 milioni di euro per il revamping di 37 treni: la consegna era prevista per il 2016, ma ad oggi solo uno dei 37 treni revampizzati è stato messo in circolazione sulle linee vesuviane».
Insomma, per i pentastellati non si tratta di fake news se «nel solo primo semestre del 2019 sono state soppresse 1650 corse». Non solo:«I ritardi hanno raggiunto punte di 40-50 minuti, con i casi limite di una corsa Napoli-Sorrento che ha accumulato un ritardo superiore a un’ora e mezza. I casi di avaria, guasti al motore, incendi e principi di incendio sulle locomotive sono saliti a 56 nel primo semestre 2019, uno ogni tre giorni, con il caso emblematico dell’incendio del 15 ottobre scorso con i passeggeri costretti a percorrere a piedi i binari fino a piazza Garibaldi. Altri treni sono andati in fiamme nelle settimane prima a Pompei e a Terzigno».
Lo scenario per i pentastellati resta, dunque, inquietante. Tanto che segnalano come «dal 2011 ad oggi (dati Pendolaria) il numero dei pendolari in Campania è passato dai 467mila utenti ai 308mila 484: segnando un crollo del 34%. In cifre, sono oltre 158mila i pendolari che hanno abbandonato il trasporto pubblico (buona parte riguarda proprio la Circumvesuviana) per i mezzi privati, che si traduce in circa 80mila automobili ritornate a circolare, con conseguenze per la circolazione veicolare e per l’ambiente». Quando poi, concludono, «per garantire la regolarità d’esercizio dovrebbero viaggiare non meno di 66 treni al giorno. Oggi ne viaggiano 48: 18 mezzi in meno, che si traducono in ritardi e soppressioni».
Chiedono di convocare il consiglio regionale per tutelare l’incolumità degli utenti