Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Comune
Il documento con la mozione di sfiducia verso il sindaco, con le 16 firme necessarie a presentarlo, «è chiuso in cassaforte», rivela Andrea Santoro di Fratelli d’Italia. «Lo abbiamo secretato», dice scherzosamente il consigliere comunale. Si racconta poi che i consiglieri di opposizione indosseranno anche magliette con scritte a sostegno della mozione. Ma questo è da vedersi. «La cosa — sono sempre parole del consigliere del partito di Giorgia Meloni — è molto seria e contiamo anzi che altri consiglieri comunali, dopo la discussione in aula, possano aggiungere lo foro firme sul documento».
Domani, comunque, se non ci saranno ripensamenti, per de Magistris comincia una discussione politica difficile con l’opposizione. Perché se è vero che per approvare la mozione occorrono almeno 21 voti, è vero pure che il sindaco di Napoli non può votarsi a favore e non solo. Perché per superare il test in aula de Magistris avrà bisogno anche dei voti dei cinque consiglieri «ribelli»; di coloro , cioè, che in un audio pubblicato da Repubblica.it giorni fa discutevano il da farsi per costringere de Magistris ad accontentarli in vista del rimpasto in giunta. Oppure, strategicamente, all’ex pm andrà bene anche la loro assenza in aula al momento del voto, atteso che per il via libera alla mozione serve la maggioranza assoluta degli aventi diritto e non dei presenti in aula. Atteso che de Magistris ha anche detto che intende «analizzare caso per caso» la posizione dei cinque consiglieri comunali ribelli, ma anche che avrebbe preso «una distanza formale da alcuni di loro», ecco che per il sindaco diventa pericoloso anche rischiare anche uno solo dei voti dei cinque. Inoltre, il consigliere Gaetano Troncone del gruppo Misto, eletto con la maggioranza, ha finora sempre agito da opposizione ma non è tra i 16 firmatari. «Però vedremo — ha detto sempre Santoro — se riterrà opportuno aggiungersi a noi oppure no dopo la discussione in aula».
Ovviamente, anche in maggioranza stanno affilando le armi a difesa del sindaco. Perché se mancassero in aula i Altrimenti il documento verterà esclusivamente sulla valutazione politica della gestione dell’amministrazione de Magistris. «Ci avviamo alla fine del mandato — ha ricordato il sindaco — governiamo nell’interesse dei cittadini, sono stato votato non per fare cospirazioni o per ascoltare all’infinito il nulla mischiato al niente di alcuni. Cercherò di spendere tutto il mio tempo fino a giugno 2021 esclusivamente negli interessi della città che amo, in cui vivo e in cui sono stato votato per perseguire gli interessi dei cittadini. Non sono preoccupato, affronteremo anche questo passaggio e saremo più forti di prima. E anche le scelte che farò nelle prossime ore dimostreranno come sto guardando lontano». Scelte che passeranno dalla ricostituzione del Cda in Asìa, con il bando che si chiuderà l’11 novembre; con un minirimpasto in giunta. Ed anche (ma sono voci che si rincorrono) con cambi importanti alla Mostra d’Oltremare.
Tornando ai Cinquestelle, va ricordato che quando a novembre 2017 i Grillini provarono a raccogliere le firme contro de Magistris (presente Fico), si fermarono a 14 adesioni e non andarono avanti. Ma è chiaro che la spaccatura tra chi lavora a Napoli dei 5S e chi a Roma è evidente, con Brambilla e Matano che hanno puntualizzato di non appartenere ad alcuna componente «né di Fico né di Di Maio». E se si pensa che anche i Grillini in Regione Campania, Valeria Ciarambino e Maria Muscarà (consiglieri che si alternano nel ruolo di capogruppo) sono contro de Magistris, ecco che per il sindaco immaginare (come fatto finora) una futura alleanza con i 5S è cosa tutt’altro che scontata. Ragionamento simile va fatto anche con il Pd, con Zingaretti che non eslcude intese con il sindaco per il futuro ma dove il Gruppo al Comune di Napoli ha comunque firmato per la sfiducia. Insieme a Fratelli d’Italia, Lega, La Città, Napoli popolare e alla maggioranza del gruppo Misto. Una coesione dell’opposizione apparentemente forte prima che prova a presentare una mozione contro il sindaco, cosa finora mai riuscita a nessuno.