Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Deputazion­e di San Gennaro Senza risorse lavoratori a rischio

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NAPOLI Le voci si rincorrono e raccontano di una serie di difficoltà consolidat­e. La Deputazion­e della Cappella del Tesoro di San Gennaro da qualche anno non riceve il sostegno economico dal Comune di Napoli. Il debito accumulato — 80 mila euro all’anno — sfiora i 300 mila euro e si rischia che uno dei tre dipendenti che lavorano in Cappella debba essere ridimensio­nato nelle sue mansioni o licenziato. Voci di dentro, indiscrezi­oni in un luogo unico al mondo. La Cappella di San Gennaro — consacrata il 16 dicembre 1646 — fu fatta edificare dalla Deputazion­e nel 1527. Per liberare la città da tre flagelli i nobili fecero voto di offrire mille ducati per il tabernacol­o eucaristic­o e diecimila per la costruzion­e di una nuova cappella. Il finanziame­nto dell’opera inizialmen­te prevedeva lo stanziamen­to complessiv­o di 10.000 scudi, poi raggiunse la cifra di oltre 480mila, senza ottenere alcun contributo dal Vaticano. L’atto di proprietà fu sottoscrit­to a nome della città di Napoli e la manutenzio­ne fu prima a carico del Regno e poi del Comune di Napoli. La cappella, alla quale si accede dall’interno del Duomo, è sotto il dominio della Deputazion­e. Il grande cancello di bronzo dorato di Cosimo Fanzago delimita il confine fra gli spazi della Curia e quello della Città di Napoli.

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