Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Sto con loro Si battono per le regole»
NAPOLI «Anche i calciatori del Napoli si stanno ribellando dinanzi alla mancanza di rispetto delle regole. In fondo siamo accomunati da una stessa battaglia». Se a dirlo fosse un plurimilionario, al massimo, si sbufferebbe, si farebbero spallucce, una risatina sarcastica. E se invece a ribaltare un giudizio negativo fosse un operaio della Whirlpool? Bisognerebbe solo ascoltare. E lo si ascolta Vincenzo Accurso, della Rsu dello stabilimento di via Argine. «Ormai di gioco c’è solo la definizione. È un business enorme. Eppure in questo quadro i giocatori del Napoli dimostrano di metterci il cuore, ma vengono puntualmente giudicati dagli arbitri e dalla società».
Cosa vi accomuna?
«Noi siamo un’eccellenza. L’unica fabbrica del gruppo ad avere quattro certificazioni di qualità, 900 giorni consecutivi senza infortuni, neanche un’unghia rotta. Sono standard altissimi. A gennaio la Whirlpool ci ha premiato e ora ci chiudono. Lavoriamo al massimo, produciamo ma poi chi deve vendere le lavatrici è qualcun altro, noi non facciamo strategie di mercato.
Come i giocatori del Napoli che hanno un calcio bellissimo, a detta di tutti, e poi vengono penalizzati».
Quindi ha torto la società?
«No, la Figc che permette che ci siano regole differenziate, a seconda delle squadre».
Il Napoli è una squadra operaia?
«Sicuramente è una squadra che è fatta di compagni di lavoro dai tempi di Sarri, è una squadra operaia, perché gioca il collettivo».
Come è possibile che un operaio che rischia il posto di lavoro difenda un milionario?
«Noi ormai badiamo alla sostanza. È vero sono privilegiati, non sono paragonabili a noi, sono nati fortunati ma io non me la prenderò mai con il talento. Il calciatore guadagna perché ha un mercato. Quanto a noi, siamo consapevoli di portare avanti la battaglia di tutti i lavoratori. Se salta questo accordo sarà un precedente pericoloso per il Paese».