Corriere del Mezzogiorno (Campania)
È di proprietà del Comune
Crolli improvvisi e crepe Chiusa a Capodichino la chiesa dell’Immacolata
NAPOLI La chiesa dell’Immacolata Concezione a Capodichino è chiusa da due giorni. Il provvedimento si è reso necessario dopo i sopralluoghi effettuati dai Vigili del Fuoco e dai tecnici del Comune di Napoli che ne è proprietario.
L’interdizione al pubblico e la chiusura sono stati disposti in seguito a crolli di parte del cornicione dell’edificio e di lesioni presenti all’interno. Una situazione in realtà non nuova soprattutto per le crepe interne che sono lì da diversi anni. Infatti è proprio il mancato intervento di manutenzione straordinaria, insieme alle avverse condizioni metereologiche (piogge abbondantissime e il vento forte) verificatesi in questi giorni, che hanno determinato l’aggravarsi delle condizioni della struttura al punto tale da determinarne la chiusura. Un danno notevole per la comunità di Capodichino-Secondigliano
che perde così l’unico punto di riferimento per giovani, adulti e anziani in una zona dove non c’è praticamente nulla.
«La Chiesa è l’unica realtà associativa e caritativa presente sul territorio, capace di aggregare centinaia di bambini adulti e anziani - sottolinea il parroco monsignor Vincenzo Doriano De Luca - tenuto conto dell’impossibilità di usufruire di altri locali per il normale svolgimento delle attività, si profila un drammatico sfilacciamento della comunità che in questi anni ha avuto un notevole impulso e una straordinaria crescita sotto ogni profilo umano, culturale e religioso».
Eh sì, perché adesso il problema principale è dove svolgere le numerose attività parrocchiali a partire dalle messe domenicali (normalmente affollatissime), il catechismo, le riunioni del Consiglio pastorale, le numerose attività culturali. In zona non ci sono altri edifici che possano essere utilizzati, l’unica possibilità per le messe feriali è una cappellina sul corso Secondigliano che però è in grado di ospitare solo una quarantina di persone. «Questo territorio - prosegue don Doriano - non può restare senza una chiesa, peraltro la più importante e la più antica, non può subire tale sfaldamento, non può permettersi il lusso di perdere un punto di riferimento storico».
Si tratta dunque di una situazione da affrontare e risolvere al più presto, il parroco si è già attivato comunicando via lettera sia al sindaco che all’assessore e ai dirigenti competenti la gravità della situazione. Attendere i lavori di ristrutturazione significa far passare molto tempo, per questo la richiesta del parroco e della comunità tutta è di provvedere al più presto alla messa in sicurezza dei luoghi interni ed esterni.