Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«In Campania disinvolto utilizzo dei beni pubblici» Il presidente della Corte dei conti sulla corruzione nel Meridione
Presidente Angelo Buscema, oggi comincia a Napoli il seminario internazionale sugli Stati generali della Contabilità Pubblica e Privata Perché è stata scelta una città del Mezzogiorno per questa importante assise?
«La scelta non poteva che cadere su Napoli, riconosciuta a livello internazionale come centro di studi e di cultura di eccellenza sui temi di contabilità e storia delle istituzioni di natura finanziaria».
La Corte dei conti sta monitorando la giustizia tributaria. Al Sud è uno dei maggiori problemi con i quali fare i conti. Avete recentemente inviato un documento al Governo su questo tema. Cosa chiedete?
«Siamo pronti a mettere a disposizione della comunità le nostre competenze e la nostra esperienza settoriale per concorrere a una riforma della giustizia tributaria che garantisca una migliore tutela degli interessi diffusi a essa connessi. La Corte, infatti, è organo super partes, neutrale e indipendente, al servizio dello Stato comunità, a tutela della legalità e a favore dei cittadini, per l’effettiva realizzazione dei diritti inviolabili dell’uomo».
In Campania e in Puglia la corruzione è diffusa quanto se non di più degli anni ’90 e dell’epoca di Tangentopoli. Quali strumenti mettere in campo per affrontarla?
«La Corte dei conti pone il suo quotidiano impegno nel contrasto alla corruzione ma anche nella sua prevenzione, evidenziando fenomeni degenerativi. Compito del nostro istituto è quello di garantire la correttezza della gestione delle risorse pubbliche. La corruzione si annida nelle procedure operative opache, dove non c’è trasparenza, a conferma che questa costituisce un antidoto di grande efficacia, garantita anche dalla digitalizzazione dei percorsi procedurali e da una maggiore semplificazione delle regole».
Appalti, trasparenza, rischi di infiltrazione malavitosa, con tutto ciò che ne consegue in termini di opere fatte in tempi biblici, spesso in modo scadente, Fenomeno diffuso in Campania e Puglia. Che fare?
«L’attività di controllo coordinata con quella giurisdizionale consente un quadro sempre aggiornato e reale del funzionamento delle istituzioni pubbliche in tutte le regioni, in particolare in Campania e in Puglia. Le principali patologie all’attenzione della Procura regionale campana riguardano l’esistenza di un disinvolto utilizzo di beni pubblici e di una perdurante diffusa tendenza all’utilizzo malaccorto di risorse pubbliche, soprattutto in materia di opere pubbliche, realizzate sulla base di progetti approssimativi inutilizzabili, esorbitanti le reali esigenze, con procedure negoziate che comportano costi finali eccessivi rispetto a quelli preventivati. Ritengo che le iniziative poste in essere per contrastare la cattiva gestione delle risorse pubbliche pongano in luce anche fenomeni di inquinamento di natura malavitosa nel tessuto economico e imprenditoriale. Il pronto ascolto assicurato dalla Corte ai cittadini per le segnalazioni di problematiche connesse alla gestione di risorse collettive può avere ricadute sul buon andamento della pubblica amministrazione locale, rassicurando le comunità».
In Campania e in Puglia la magistratura contabile ha anche recentemente, mosso rilievi agli enti territoriali per come gestiscono i bilanci. Perché gli amministratori pubblici non rispettano le leggi sulla contabilità?
«Il mancato rispetto delle norme da parte degli amministratori pubblici può dipendere da diversi fattori. Il continuo mutare e proliferare di norme, soprattutto nella materia degli enti locali, può generare disorientamento. Anche il fenomeno dello spoil system sembra avere una presa sempre più forte sull’amministrazione, spezzando la necessaria continuità dell’azione amministrativa. Occorrono operatori pubblici adeguatamente formati e più motivati che abbiano fiducia nella pubblica amministrazione, che deve agire nell’interesse della comunità. Restituire dignità e autonomia alla dirigenza pubblica potrebbe essere una via percorribile verso la legalità».
L’auspicio
Restituire dignità e autonomia alla dirigenza pubblica potrebbe essere una via percorribile verso la legalità