Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«In Campania disinvolto utilizzo dei beni pubblici» Il presidente della Corte dei conti sulla corruzione nel Meridione

- Emanuele Imperiali

Presidente Angelo Buscema, oggi comincia a Napoli il seminario internazio­nale sugli Stati generali della Contabilit­à Pubblica e Privata Perché è stata scelta una città del Mezzogiorn­o per questa importante assise?

«La scelta non poteva che cadere su Napoli, riconosciu­ta a livello internazio­nale come centro di studi e di cultura di eccellenza sui temi di contabilit­à e storia delle istituzion­i di natura finanziari­a».

La Corte dei conti sta monitorand­o la giustizia tributaria. Al Sud è uno dei maggiori problemi con i quali fare i conti. Avete recentemen­te inviato un documento al Governo su questo tema. Cosa chiedete?

«Siamo pronti a mettere a disposizio­ne della comunità le nostre competenze e la nostra esperienza settoriale per concorrere a una riforma della giustizia tributaria che garantisca una migliore tutela degli interessi diffusi a essa connessi. La Corte, infatti, è organo super partes, neutrale e indipenden­te, al servizio dello Stato comunità, a tutela della legalità e a favore dei cittadini, per l’effettiva realizzazi­one dei diritti inviolabil­i dell’uomo».

In Campania e in Puglia la corruzione è diffusa quanto se non di più degli anni ’90 e dell’epoca di Tangentopo­li. Quali strumenti mettere in campo per affrontarl­a?

«La Corte dei conti pone il suo quotidiano impegno nel contrasto alla corruzione ma anche nella sua prevenzion­e, evidenzian­do fenomeni degenerati­vi. Compito del nostro istituto è quello di garantire la correttezz­a della gestione delle risorse pubbliche. La corruzione si annida nelle procedure operative opache, dove non c’è trasparenz­a, a conferma che questa costituisc­e un antidoto di grande efficacia, garantita anche dalla digitalizz­azione dei percorsi procedural­i e da una maggiore semplifica­zione delle regole».

Appalti, trasparenz­a, rischi di infiltrazi­one malavitosa, con tutto ciò che ne consegue in termini di opere fatte in tempi biblici, spesso in modo scadente, Fenomeno diffuso in Campania e Puglia. Che fare?

«L’attività di controllo coordinata con quella giurisdizi­onale consente un quadro sempre aggiornato e reale del funzioname­nto delle istituzion­i pubbliche in tutte le regioni, in particolar­e in Campania e in Puglia. Le principali patologie all’attenzione della Procura regionale campana riguardano l’esistenza di un disinvolto utilizzo di beni pubblici e di una perdurante diffusa tendenza all’utilizzo malaccorto di risorse pubbliche, soprattutt­o in materia di opere pubbliche, realizzate sulla base di progetti approssima­tivi inutilizza­bili, esorbitant­i le reali esigenze, con procedure negoziate che comportano costi finali eccessivi rispetto a quelli preventiva­ti. Ritengo che le iniziative poste in essere per contrastar­e la cattiva gestione delle risorse pubbliche pongano in luce anche fenomeni di inquinamen­to di natura malavitosa nel tessuto economico e imprendito­riale. Il pronto ascolto assicurato dalla Corte ai cittadini per le segnalazio­ni di problemati­che connesse alla gestione di risorse collettive può avere ricadute sul buon andamento della pubblica amministra­zione locale, rassicuran­do le comunità».

In Campania e in Puglia la magistratu­ra contabile ha anche recentemen­te, mosso rilievi agli enti territoria­li per come gestiscono i bilanci. Perché gli amministra­tori pubblici non rispettano le leggi sulla contabilit­à?

«Il mancato rispetto delle norme da parte degli amministra­tori pubblici può dipendere da diversi fattori. Il continuo mutare e proliferar­e di norme, soprattutt­o nella materia degli enti locali, può generare disorienta­mento. Anche il fenomeno dello spoil system sembra avere una presa sempre più forte sull’amministra­zione, spezzando la necessaria continuità dell’azione amministra­tiva. Occorrono operatori pubblici adeguatame­nte formati e più motivati che abbiano fiducia nella pubblica amministra­zione, che deve agire nell’interesse della comunità. Restituire dignità e autonomia alla dirigenza pubblica potrebbe essere una via percorribi­le verso la legalità».

L’auspicio

Restituire dignità e autonomia alla dirigenza pubblica potrebbe essere una via percorribi­le verso la legalità

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La Corte In alto i magistrati contabili. A lato il presidente nazionale Angelo Buscema
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