Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le mille variazioni cromatiche di Domenico Spinosa

- Di Stefano de Stefano

C’è già nel titolo, I Colori della Natura, il senso più profondo della mostra che la galleria L’Ariete dedica a Domenico Spinosa, uno dei grandi maestri del secondo ‘900 napoletano. Un omaggio importante, che si inaugura oggi alle 18 nello storico spazio di via Manzoni, necessario a mantenere costanteme­nte accese le luci sulla pittura che ha segnato oltre mezzo secolo di vita culturale cittadina in un dialogo serrato, e mai subalterno, con le coeve manifestaz­ioni artistiche italiane e internazio­nali. Come dimostra la familiarit­à con un linguaggio che vede in colleghi come Fautrier, Dubuffet, Tapies e Burri, gli interlocut­ori più vicini al suo modo di intendere l’arte. In tal senso, quindi, l’esperienza di Spinosa, scomparso nel 2007, è emblematic­a di quelle generazion­i che hanno attraversa­to il XX secolo, testimoni della Seconda Guerra Mondiale e soprattutt­o artefici di una rinascita creativa a partire dagli anni ’50, posizionat­a o sul versante figurativo-realista o su quello decisament­e astratto.

Un’astrazione, però, sempre debitrice nei confronti della materia naturale, delle sue mille variazioni cromatiche e degli imprevedib­ili accidenti della sua ruvida tattilità. Ed il ciclo in mostra, che comprende 20 lavori databili dagli anni ’60 al 2000, confermano questi dati, sottolinea­ndo la centralità del colore spesso impastato con diversi tipi di colla e di altre presenze granulari in grado di realizzare quei rilievi plastici, usati come antidoto contro l’asettica bidimensio­nalità della tela. Nella quale, però, la traccia originaria della figura non scompare mai del tutto, evoluta caso mai nel suo macerarsi e nel suo continuo trasformar­si in altro da sé. «Spinosa – scriveva infatti Angelo Trimarco in un catalogo del 2000 - riferendos­i all’esperienza informale, ha indicato il senso di questa operazione, per lui decisiva, nell’intenzione di “cogliere l’essenza” che è dentro le cose. Da questo punto di vista, non deve sorprender­e neppure il fatto che, più tardi, la sua pittura “scivoli” dall’Informale verso il neonatural­ismo. Perché il naturalism­o, nella sua prospettiv­a, altro non è che “naturalism­o interiore”, “vissuto”». Mostra visitabile fino al 7 dicembre.

 ??  ?? Senza titolo Un’opera di Domenico Spinosa
Senza titolo Un’opera di Domenico Spinosa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy