Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sala ammette: Milano si prende la migliore gioventù del Sud
Il Manifesto «Cambia, cresce, merita» promosso dall’ex ministro
Il Sud chiama e Milano risponde. «Io ci sono, accetto la sfida», dice il sindaco Beppe Sala che ospita a Palazzo Marino la tappa meneghina di «Cambia, cresce, merita».
Il Mezzogiorno chiama
NAPOLI e Milano risponde. «Io ci sono, accetto la sfida», dice il sindaco Beppe Sala che ospita a Palazzo Marino la tappa meneghina di «Cambia, cresce, merita», il Manifesto lanciato dall’ex ministro del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, proprio a Napoli.
«La cosa più interessante che si sta facendo a Milano è la metro che porterà da Linate a San Babila in tredici minuti. I treni vengono costruiti a Reggio Calabria. E non è perché costano meno, ma perché lì c’è l’eccellenza», attacca il primo cittadino. «Mi spiace dirlo, ma in questo momento stiamo attraendo la meglio gioventù del Sud. Stiamo attraendo intelligenze. E me lo dicono i rettori della nostre università che i ragazzi del Sud sono tra gli studenti più performanti». Poi un suggerimento: «Il momento glorioso di Milano è dovuto allo sforzo di aprirsi al mondo. La chiave è quella. Il valore nasce dall’ibridazione, dalla contaminazione. Il Sud deve accettare la sfida del cambiamento. Ci sono motivi che ci fanno essere ottimisti, per esempio la centralità del Mediterraneo è fondamentale». Sala s’è schierato contro il regionalismo differenziato, ma dice serve «riformare il sistema amministrativo. Non vi fate convincere dalle etichette come quelle della città metropolitane, lo è Napoli, non Reggio Calabria». Il manifesto prevede un nuovo piano straordinario per il Mezzogiorno da 120 miliardi. «Ma non si può astrarre dalle politiche generali. — prosegue Sala — Se continueranno a esistere gli 80 euro, il Reddito, Quota 100 sarà impossibile. Noi siamo disponibili alla sfida del Sud che cambia. Purché si dica rinuncio al Reddito perché voglio infrastrutture. Io sono per la gallina domani. Nel tentativo di sopravvivere, il gap si allarga. La politica ha necessità di raccogliere voti oggi, ma i tempi impongono posizioni radicali. Noi italiani dovremmo essere moderati radicali. Oggi la mia città sta cannibalizzando le opportunità che ci sono in questo Paese. Delle 8000 multinazionali in Italia 4500 stanno a Milano. Ma i milanesi non saranno mai egoisti. Non è giusto. E lo voglio testimoniare».
Moderati dal direttore del
Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico, il testimone passa di mano in mano, si ascoltano esperienze differenti. De Vincenti spiega la scelta di lanciare il manifesto a Napoli e a Milano poi: «Quello che ho capito più di tutto che bisogna fare rete, massa critica. Ma per fare tutto serve un nuovo impegno straordinario per il Sud. Il Sud sa bene che l’assistenzialismo mortifica le energie migliori». Inutile dire che il pensiero corre alle crisi aziendali. All’ex Ilva di Taranto. «Sta alla politica e alle istituzioni ricostituire subito quella certezza delle regole che nei mesi scorsi è stata incrinata pesantemente e che è invece condizione necessaria perché le imprese investano e creino posti di lavoro. — dice — E a quel punto si potrà e si dovrà esigere che Arcelor Mittal rispetti a sua volta, integralmente, gli impegni presi sul fronte ambientale, industriale e occupazionale». E ancora: «C’è chi, in questi anni e in questi mesi, tra le forze politiche e purtroppo anche tra le istituzioni, ha puntato a far chiudere l’Ilva e a lasciare i lavoratori solo con la cassa integrazione e il cosiddetto Reddito di cittadinanza. Giustamente i lavoratori Ilva si stanno ribellando a questa prospettiva, la sentono come umiliante, e rivendicano la loro dignità di lavoratori di un grande complesso industriale. Lo spirito del Manifesto va esattamente nella stessa direzione: il Sud non vuole assistenza, vuole lavoro produttivo, imprese, investimenti. Il Sud non può accettare la falsa equazione ambiente uguale decrescita, perché la decrescita, vedi Bagnoli dove sono 25 anni che è un buco nero, distrugge l’ambiente e invece la tutela di ambiente e salute richiede sviluppo economico e civile».
Palazzo Marino
Il direttore Enzo d’Errico ha moderato il confronto sullo sviluppo diseguale