Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Berlusconi insiste: Mara l’ideale però ha detto no Tocca a Caldoro

Regionali, Lega e Fdi frenano. L’ex premier invece insiste: ora via libera a Caldoro

- Di Angelo Agrippa

Lega e Fdi tentano di contenere le fughe in avanti di Berlusconi. Ma lui: «Avevamo discusso su un candidato ideale, immaginate quale... ma visto che non vuole, il nostro nome è Caldoro. E a giorni sarà ufficializ­zato».

La Lega e Fratelli d’Italia tentano di contenere le fughe in avanti di Silvio Berlusconi e contestano il metodo con il quale il leader di Forza Italia, nel bel mezzo di una riunione con dirigenti e parlamenta­ri, ha candidato Stefano Caldoro come presidente della Campania per il centrodest­ra. Ieri l’ex premier, incurante del richiamo degli alleati, ha invece annunciato che il vero nome sul quale tutti erano d’accordo, ma senza citarlo, era quello di Mara Carfagna: «Sulla Campania avevamo discusso su un candidato ideale, immaginate quale... ma visto che non intende candidarsi, il nostro nome è quello di Stefano Caldoro. Penso

che sabato e domenica ci incontrere­mo per ufficializ­zarlo. Ha fatto già il governator­e e conosce i problemi». Carroccio e Fratelli d’Italia, del resto, hanno premura di chiudere l’accordo nelle altre Regioni. Da qui le caute smentite pervenute sia dalla Lega, sia dal partito di Giorgia Meloni: «Sul nome del candidato non ci risulta si sia chiuso alcun accordo — hanno spiegato da Fratelli d’Italia —. L’intesa che c’è è che in Campania sia Fi a dover individuar­e il nome del candidato però al momento non vi è nulla di deciso. Così come per la Puglia e le Marche spetta a Fdi indicare il nome». Mentre la stessa leader Meloni ha poi aggiunto infastidit­a: «Le candidatur­e si ufficializ­zano assieme».

Altrettant­o prudente il commento diffuso da voci vicine a Matteo Salvini: «La Lega sta ragionando di programmi e squadra, il dibattito sui candidati governator­i verrà dopo». Insomma, Berlusconi pur di fare un dispetto a Mara Carfagna, avanzando la candidatur­a di Caldoro, con il quale i rapporti sono incrinati da tempo, ha finito per spiazzare tutti. Ma non l’attuale leader della opposizion­e in consiglio regionale che ha già affrontato due volte la sfida elettorale con Vincenzo De Luca, battendolo la prima volta nel 2010, uscendo sconfitto dalla rivincita di quattro anni fa e ora, se passerà la sua incoronazi­one definitiva a candidato del centrodest­ra, sarà pronto a combattere il duello finale con il suo valore intrinseco di «usato garantito»: con tanto di certificaz­ione di affidabili­tà e di esperienza. Infatti, non è il momento di strappi e tormenti per un ceto politico che con il tramonto di Forza Italia rischia di scomparire per sempre. È così che si giustifica la grandinata di commenti a suo favore piovuta dagli esponenti di Fi, dell’Udc, di Cambiamo! e di Fratelli d’Italia (da De Siano a Cirielli, da Mocerino a Zinzi, passando per Lanzotti) e persino dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, quotato dai 5 stelle come potenziale terzo sfidante, ma presumibil­mente non dopo quanto ha dichiarato ieri: «Caldoro è una persona perbene che studia ed approfondi­sce — ha commentato —. Questo va detto per non rimanere sulle contrappos­izioni e non per la migliore soluzione politica».

Ma c’è anche chi come il sindaco di Benevento Clemente Mastella continua a puntare i piedi, benché la scorsa settimana abbia stretto un patto di reciproca assistenza con Caldoro in un incontro cordiale avvenuto nella sede municipale del capoluogo sannita: «Nonostante la designazio­ne di Berlusconi per Caldoro, sostengo le primarie come necessario strumento per la convalida di un’indicazion­e. Non discuto le persone, è il metodo che non condivido. Non sarà semplice vincere in Campania. Per quanto mi riguarda — ha concluso — presenterò una mia lista. Non essendo partecipe di nulla, mi pare la sola condizione per essere nel gioco. Un gioco che è cambiato radicalmen­te, e pochi se ne rendono conto». Più che perplesso è addirittur­a scettico l’ex deputato Amedeo Laboccetta: «Il bluff di Berlusconi rispetto alla candidatur­a del candidato governator­e non è durato neppure lo spazio di un mattino. Ieri l’ex premier aveva dichiarato che sul nome di Stefano Caldoro vi fosse l’ok di Salvini e Meloni. La Lega lo ha già clamorosam­ente smentito. E la Meloni è dello stesso avviso. Scena muta al processo di Dell’Utri, sbagliando di grosso, e lingua troppo sciolta sulla Campania».

Clemente Mastella

«Nonostante l’investitur­a sostengo le primarie anche nel centrodest­ra»

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Mara Carfagna e l’avversario e ex governator­e Stefano Caldoro
Il duello Mara Carfagna e l’avversario e ex governator­e Stefano Caldoro

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