Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Persino le mogli dei de Magistris criticano il rimpasto
NAPOLI Non è piaciuto il rimpasto in casa de Magistris. Almeno a leggere Facebook, dove le mogli del sidnaco, Teresa Dolce, e del fratello Claudio, con parole, toni e argomentazioni diverse, spiegano come comunque le scelte fatte o sarebbe stato meglio non farle o, come nel caso della moglie dell’ex magistrato, hanno lasciato amarezza.
Ma è soprattutto Paola Lattaro, insegnante e moglie di Claudio de Magistris, che critica senza sé e senza il cambio di assessori a Palazzo San Giacomo con toni a metà strada tra l’arrabbiato e il deluso. Parole che confermano quanto sia tratti di donne assolutamente libere nonostante l’esposizione politica mediatica dei rispettivi mariti.
Significativo e articolato il suo post su Facebook. «Esattamente qual è il senso di cambiare assessori a un anno e mezzo dalla fine del mandato? Tra quelli fatti fuori c’è chi doveva andare via molto tempo fa – scrive Paola Lattaro – Ma a quanto pare si trattava di intoccabili del Capitano di Vascello e pazienza che i fatti parlassero chiaro rispetto a responsabilità e mancanze! Ora purtroppo, in pochi mesi, temo non si riuscirà a porre rimedio ai disastri di anni» «Poi ci sono deleghe importantissime tolte a chi, invece, ha lavorato per la città con eleganza, con sobrietà, e messe nelle mani di chi non solo ha meno competenze, ma che, per storia e profilo, inevitabilmente rischia di creare spaccature profonde e mi domando perché? – aggiunge Paola Lattaro — Ma poi immagino che per capire come far funzionare un assessorato occorrano mesi. E il tempo a disposizione è davvero pochissimo. E non apro il capitolo sul livello relazionale e umano con cui è stato affrontato tutto. Allora davvero faccio fatica a comprendere i motivi di tutto questo». Ed ancora: «In un momento difficile della città, le priorità non sono altre? Lo scrivo non per fare polemica, ma perché sono addolorata per certe scelte che mi sembrano senza senso, se non quello di seguire vecchie logiche di distribuzione delle poltrone per ottenere consenso — rimarca
Lattaro — Non era questa l’idea iniziale. L’idea iniziale era bellissima, alta, una speranza». Per la cognata del sindaco «poi è stato dato spazio a troppe persone la cui ambizione personale veniva prima del bene della città e sono stati allontanati quelli che, facendo emergere criticità e necessari cambi di rotta, avrebbero potuto contribuire a scrivere pagine belle di questa esperienza. Una mattinata come quella di ieri lascia inevitabilmente l’amaro in bocca. Non era questo, sinceramente, quello in cui avevo creduto»
Teresa Dolce, moglie del sindaco, ha commentato invece il post con cui Calabrese spiegava i motivi delle sue dimissioni che hanno scatenato moltissime reazioni e alle quali anche Claudio de Magistris ha messo un «mi piace». «Un assessore eccellente, un signore come pochi. Grazie di tutto prof», ha scritto la moglie del sindaco. Ma come, si sarà chiesta una signora che ha replicato al commento di Greta Fiore, alias Teresa Dolce? «Quelli buoni vanno a casa per il bene della città?». Parole che hanno stizzito la signora de Magistris (che sui social ha sempre detto la sua senza ma preoccuparsi di ingerenze con l’operato de marito, come una autentica donna libera) e che ha replicato alla signora che muoveva la critica: «Questo è un suo pensiero — ha sbottato la moglie del sindaco, sempre molto libera nell’esprimere i suoi pensieri su Facebook —. Io ho scritto quello che penso e l’ho scritto volutamente anche pubblicamente, oltre che in privato, perché ritengo sia giusto farlo. Non so se c’è della facile ironia nel taggarmi per fare questa affermazione. Sicuramente non è di buon gusto. Io non sono il sindaco. Saluti». Insomma, questo rimpasto non è andato giù non solo agli oppositori di de Magistris, ma anche alle consorti. E spesso questo è anche peggio.
Qual è il senso di cambiare? In pochi mesi non si potrà porre rimedio ai disastri fatti da alcuni da anni