Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Monumentando, le associazioni inviano atti alla Procura
NAPOLI «Tutta la cronistoria della vicenda finirà in Procura». E’ ancora lontana la definizione della questione legata all’appalto di Monumentando. La rete di associazioni “Insieme per Napoli”, infatti, attraverso gli avvocati Gaetano Brancaccio ed Ezio Zuppardi, ha deciso di andare fino in fondo e durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri, ha illustrato i numerosi aspetti che emergono dalla sentenza del Consiglio di Stato relativa alla questione Monumentando.
« Già nel 2016 — ha spiegato l’avvocato Brancaccio — mettemmo in evidenza che l’appalto alla società affidataria doveva essere revocato, perché purtroppo c’era un problema di trasparenza e di legislazione antimafia. Dopo tre anni e mezzo di vicende giudiziarie che hanno visto in primis una delibera vincolante dell’Anac, del tutto disattesa dal Comune di Napoli, una sentenza del Tar ed una sentenza del Consiglio di Stato che ha visto sempre il Comune e la società “Uno Outdoor” soccombenti. Oggi alla luce di una vicenda ormai chiara inappellabilmente, la Rete Insieme per Napoli chiede che il Comune di Napoli ottemperi alle delibere dell’Anticorruzione ed alle sentenze. Per questi motivi — spiega ancora Brancaccio — si procederà nei prossimi giorni a depositare una cronistoria degli avvenimenti giudiziari legati all’appalto “Monumentando” presso la Procura della Repubblica di Napoli perché la stessa Autorità giudiziaria possa valutare la condotta del Comune di Napoli che anziché adeguarsi ai giudicati raddoppiava l’operazione già chiaramente contro legge, esponendo imprudentemente lo stesso ente comunale a profili censurabili sotto il profilo del mancato introito di rilevanti proventi pubblicitari, che ben avrebbero potuto essere incassati dal Comune che lo ricordiamo è in grave pre dissesto».