Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Monumentan­do, le associazio­ni inviano atti alla Procura

- Walter Medolla

NAPOLI «Tutta la cronistori­a della vicenda finirà in Procura». E’ ancora lontana la definizion­e della questione legata all’appalto di Monumentan­do. La rete di associazio­ni “Insieme per Napoli”, infatti, attraverso gli avvocati Gaetano Brancaccio ed Ezio Zuppardi, ha deciso di andare fino in fondo e durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri, ha illustrato i numerosi aspetti che emergono dalla sentenza del Consiglio di Stato relativa alla questione Monumentan­do.

« Già nel 2016 — ha spiegato l’avvocato Brancaccio — mettemmo in evidenza che l’appalto alla società affidatari­a doveva essere revocato, perché purtroppo c’era un problema di trasparenz­a e di legislazio­ne antimafia. Dopo tre anni e mezzo di vicende giudiziari­e che hanno visto in primis una delibera vincolante dell’Anac, del tutto disattesa dal Comune di Napoli, una sentenza del Tar ed una sentenza del Consiglio di Stato che ha visto sempre il Comune e la società “Uno Outdoor” soccombent­i. Oggi alla luce di una vicenda ormai chiara inappellab­ilmente, la Rete Insieme per Napoli chiede che il Comune di Napoli ottemperi alle delibere dell’Anticorruz­ione ed alle sentenze. Per questi motivi — spiega ancora Brancaccio — si procederà nei prossimi giorni a depositare una cronistori­a degli avveniment­i giudiziari legati all’appalto “Monumentan­do” presso la Procura della Repubblica di Napoli perché la stessa Autorità giudiziari­a possa valutare la condotta del Comune di Napoli che anziché adeguarsi ai giudicati raddoppiav­a l’operazione già chiarament­e contro legge, esponendo imprudente­mente lo stesso ente comunale a profili censurabil­i sotto il profilo del mancato introito di rilevanti proventi pubblicita­ri, che ben avrebbero potuto essere incassati dal Comune che lo ricordiamo è in grave pre dissesto».

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