Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Christian Carlo nella Napoli esoterica De Sica: amo raccontare il mondo Buccirosso: sì, ho rifiutato 40 film delle persone perbene e affettuose ma presto ne dirigerò uno anch’io
Presentata al Metropolitan la commedia girata in città
Christian De Sica ha girato il suo «Sono solo fantasmi» a Napoli, dove suo padre ha girato veri capolavori. Presentazione ieri al Metropolitan.
Un omaggio alla città e ua suo padre?
«Questo horror-comedy che ironizza sulla presenza di fantasmi non avrei potuto che ambientarlo a Napoli, anche se, in verità, sono tre le città esoteriche italiane; Torino, Trieste e appunto Napoli. Volevo ringraziare i napoletani per l’accoglienza durante la lavorazione del film e soprattutto mi andava di raccontare una Napoli che non era quella criminale ma quella che mi fa ricordare Peppino ed Eduardo De Filippo, Totò, Salvatore Di Giacomo, Pino Daniele e Massimo Troisi. Una Napoli popolata da persone gentili, perbene, affettuose, che deve essere rappresentata al cinema per com’è e non come appare in certe serie. E a Napoli ci sono più fantasmi che a Londra!».
A proposito di fantasmi, nel corso della lavorazione del film, si è imbattuto in qualche episodio divertente?
«Dovevamo girare in un palazzo antico nel cuore della Sanità. La proprietaria mi disse che la casa era popolata di fantasmi. Mi sono seduto su una poltrona, ho accavallato le gambe e ho iniziato a fumare un sigaro. Un attimo dopo la signora mi ha mostrato una foto; era quella di un fantasma, seduto su quella stessa poltrona, con il mio stesso atteggiamento e col sigaro in bocca...».
Nel film ha diretto diversi attori napoletani. Tra questi
Carlo Buccirosso, Tommaso Bianco e la giovanissima Valentina Martone.
«Per questo film avevo bisogno di attori a tutto tondo, perché non era facile trovare chi ha due toni e riesce a passare facilmente dal registro comico a quello che scatena paura».
Pensa ancora di voler vivere a Castellamare di Stabia?
«Ho una barchetta e ogni tanto vado per mare. Del resto mio padre è nato a Sora per caso. I miei nonni sono di Giffoni e allo zio di mio padre, che era stato il maestro di Caruso, hanno intitolato una strada a Salerno. E poi che dire? I napoletani mi capiscono al volo, nelle altre città non è così.
Carlo Buccirosso è protagonista con Gianmarco Tognazzi e Christian De Sica del film di quest’ultimo, «Sono Solo fantasmi». E proprio De Sica ha dichiarato che lavorare con lei era uno dei sogni della sua vita ed ha elogiato anche gli altri attori napoletani presenti nel film.
Come spiega, negli anni, questo fiorire di attori (e registi) comici napoletani, da Vincenzo Salemme ad Alessandro Siani?
«In verità non è che in questi ultimi anni ne abbia visti di nuovi. Non noto, infatti, secondo me, giovani comici affacciarsi alla ribalta. Faccio una distinzione tra gli attori che interpretano un ruolo al cinema o a teatro e che fanno ridere, e chi fa la tv, il cabaret o un “one man show”. Non faccio nomi, ma credo ci sia un grande differenza tra questi due tipi di attori comici».
Ha avuto varie nomination ai David di Donatello; nel 2009 con «Il divo» e nel 2018 con «Ammore e malavita», con cui ha ottenuto anche una nomination ai Nastri d’Argento. Senza dimenticare il David come migliore attore nel 2015. Come sceglie i ruoli?
«Il mio percorso teatrale è più libero, dal momento che, come capocomico, ho il privilegio di scrivere i testi delle mie commedie che, piuttosto che parlare di sciocchezze, raccontano il sociale con grande ironia e divertimento. I miei spettacoli hanno una scenografia importante e costosa e la mia compagnia è composta da dieci attori. Il nostro è un lavoro che non si può improvvisare.
” Voglio ricordare Eduardo e Peppino De Filippo, Totò, Massimo Troisi e Pino Daniele
” In verità, non è che in questi ultimi anni abbia visto nuovi giovani comici affacciarsi alla ribalta
E il grande e il piccolo schermo?
«Sono sempre stato un po’ schivo, non vado in tv, nei talk show e aderisco a quei copioni cinematografici che sembrano sposare i toni delle mie commedie teatrali, che parlano di famiglie, genitori e figli. Ho finora interpretato 35 film, ma posso dichiarare di averne rifiutati almeno 40, dando così un calcio ad un mucchio di soldi. Le trame di quei film non mi convincevano. Ho accettato, invece, di fare un film con Sorrentino, con i Manetti, quello con Igort e questo con De Sica perché l’intreccio narrativo mi piaceva. Ho in mente di dirigere anch’io un film, ma non adesso».