Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Efestoval», pausa di un anno Borrelli: si sono scordati di noi
«Si tratta però solo di un arrivederci al 2020», dice il drammaturgo
«Dopo quattro edizioni e ben sette anni di lavoro tellurico, ci siamo dovuti fermare. Nessun ente si è ricordato di noi. Si tratta però solo di un arrivederci al 2020, dovuto solo alle difficoltà economiche riscontrate nel 2019».
Così Mimmo Borrelli spiega la defezione quest’anno della quinta edizione del suo «Efestoval», «che avrebbe dovuto svolgersi come sempre nello scorso mese di settembre».
Un anno di pausa quindi per la rassegna dall’energia vulcanica ideata dall’autore, regista e attore di Torregaveta sul territorio a lui caro dei Campi Flegrei, fra Bacoli, le sue tante frazioni e Cuma. Una rassegna diversa dalle altre, capace di saldare diverse forme di linguaggio teatrale con luoghi unici come Mare Morto o le antiche cantine in tufo a cupola romana di Cappella.
La manifestazione era nata grazie al progetto ministeriale «Flamma Ventus: Giovani indigeni di una terra ardente» presentato dalle associazioni Marina
Commedia, IoCiSto e Luna Rossa. Un finanziamento durato per due anni, seguito da altri due di sostanziale autosostegno. «E infatti – prosegue il drammaturgo - in questi mesi ci daremo da fare per trovare nuovi partner per proseguire il nostro lavoro. Posso anticipare che ci saranno sicuramente contatti con lo Stabile di Napoli, con cui si sta avviando un discorso di collaborazione artistica che potrebbe coinvolgermi».
Un modo per tornare a realizzare spettacoli in fabbriche dismesse, parchi, scuole, vecchie cave di tufo, campi sportivi, cantieri navali, vecchi serbatoi di raccolta delle acque, laghi, scavi archeologici e masserie di campagna con tanto di «parmentata» tra vino e prodotti della terra. Segni di una comunità riportati all’attenzione da un progetto teatrale che ha visto per ogni edizione l’impegno di 50 volontari, locali e non solo.