Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nessuna mediazione De Laurentiis è per la linea dura
Il presidente prepara due azioni legali contro la squadra
L’espressione «falchi e colombe» risale al 1962, nasce negli Stati Uniti riguardo l’atteggiamento politico sulla crisi cubana. Senza scomodare precedenti storici di ben altra portata, questa distinzione appartiene anche alla vita recente del Napoli. La «colomba» è Ancelotti, che sta cercando di fare da pontiere tra la squadra, scossa per i risultati che non arrivano, la contestazione dei tifosi, il clima di tensione e anche le possibili ripercussioni economiche per l’ammutinamento della notte di Napoli-Salisburgo; il «falco» è De Laurentiis, che resta irremovibile sulle sue posizioni e pare non che abbia contatti diretti con l’allenatore dal fischio finale di Napoli-Genoa.
Il Napoli l’ha comunicato ufficialmente anche all’indomani della sfida contro il Salisburgo sul proprio sito: «La società procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, d’immagine e disciplinari in ogni competente sede». Da Los Angeles il patron non cambia atteggiamento, si sente tradito, ha poco più di dieci giorni (può farlo entro il 25 novembre) a disposizione per contestare per iscritto l’addebito a tutti i calciatori e dovrà convocarli entro cinque giorni dalla contestazione stessa per ascoltare le loro eventuali difese. I calciatori potranno decidere di presentarsi di persona oppure assistiti da un legale o rappresentante sindacale ma anche di far pervenire al club una comunicazione scritta delle tesi in propria difesa. Se la multa emessa sarà fissata entro il 5% dello stipendio mensile al lordo, la società potrà effettuare direttamente la trattenuta. I giocatori avrebbero quindici giorni per presentare il ricorso e si seguirebbe il rito accelerato previsto dal regolamento del Collegio arbitrale. Il Napoli, invece, potrebbe applicare una multa compresa tra il 5% e il 25% di una mensilità ma a quel punto dovrebbe aspettare l’esito del Collegio arbitrale prima di realizzare la trattenuta e i tempi potrebbero essere molto lunghi, anche superiori ai 60 giorni.
Non è la battaglia legale per la violazione dell’art.11 dell’accordo collettivo tra Lega Serie A, Figc e Aic a stare particolarmente a cuore al presidente De Laurentiis, indignato per il danno d’immagine subito dal club. Il Napoli vuole colpire soprattutto i big dello spogliatoio che avrebbero trascinato l’intero gruppo all’atto di disobbedienza bloccando i diritti d’immagine che vengono disciplinati da un contratto apposito e rappresentano una parte importante dei loro guadagni. Ancelotti intanto cerca di far concentrare la squadra sul lavoro di campo, deve lavorare sugli umori dei singoli ma sembra orientato anche a modificare l’assetto tattico del Napoli. Nelle sue riflessioni c’è l’idea di adottare il 4-3-3, un sistema di gioco più consono alle caratteristiche di vari giocatori-chiave, cercando di costruire una squadra più equilibrata e semplificando il lavoro dei calciatori in campo in questo momento così complicato.