Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Insegne e luci spente al Corso Umberto
Protesta contro le multinazionali e le tasse alte: «Così muoiono i piccoli negozi»
Rettifilo al buio ieri pomeriggio per alcune ore a causa della protesta di numerosi commercianti che hanno spento le insegne.
Una manifestazione voluta dal Comitato
Shopping Rettifilo per protestare contro la crisi del commercio e la concorrenza dei grandi gruppi di distribuzione come Amazon. «Vi mostriamo come sarebbe questa strada senza negozi» hanno detto gli esercenti.
NAPOLI Insegne spente e vetrine appena visibili. Corso Umberto, si è presentata così, al buio, ieri pomeriggio. La protesta dei commercianti del Comitato Rettifilo shopping è stata rivolta contro le politiche del governo nazionale, ma anche contro la mancanza di adeguati servizi da parte del Comune. «Se continua questo andazzo il Rettifilo si svuoterà e davvero lo vedrete al buio ogni sera» denunciano i commercianti.
Sotto accusa la concorrenza delle multinazionali della grande distribuzione, Amazon primo fra tutti. Ma anche le mancate risposte della politica a un settore come il commercio «sempre più vessato dalle tasse e dalla crisi che negli anni scorsi ha costretto alla chiusura tantissimi negozi».
L’Istat diffonde numeri impietosi: i piccoli negozi a Napoli registrano una diminuzione di vendite dello 0,4%, contemporaneamente aumenta in maniera esponenziale il commercio online +26,3%. Un trend che sembra inarrestabile soprattutto tra i giovani abituati ormai agli acquisti con lo smartphone.
Ad animare la protesta delle luci spente Loredana Scialò, presidente del Comitato Rettifilo Shopping. Non esclude anche altre forme di protesta ancora più incisive per sottolineare la sofferenza del settore. «Non ci fermeremo qui — spiega Scialò — vogliamo dare un segnale molto forte al Governo e a tutto il mondo politico. Non ne possiamo più di subire in maniera sistematica la concorrenza spietata delle multinazionali».
Scialò ha lanciato anche un appello ai consumatori ricordando che «i negozi di quartiere fanno girare l’economia del territorio perché danno lavoro e occupazione alle famiglie dei titolari e a quelle dei dipendenti».