Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Consulenze d’oro al Cnr Sei finiscono ai domiciliari
Arrestati in sei. Il gip: Di Bitetto a capo di un’associazione per delinquere. Sequestrati 2,3 milioni
Le consulenze pagate a carissimo prezzo dal Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, avevano nomi a metà tra il pomposo e il surreale. Una, per esempio, ver- teva su «Progettazione architettonica degli edifici dell’Istituto per l’ambiente marino costiero (Iamc)». È costata 48.556 euro. In realtà, ha constatato la Guardia di Finanza, «l’opera consta di una relazione di sei pagine con due allegati, denominati soluzione A e soluzione B, che raffigurano la struttura planimetrica della sede dell’Iamc». Per sei anni, dal 2010 al 2016, moltissimo denaro pubblico è stato speso in questo modo: poco meno di due milioni e 300.000 euro. In sei sono finiti ai domiciliari.
Le consulenze pagate a carissimo prezzo dal Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, avevano nomi a metà tra il pomposo e il surreale. Una, per esempio, verteva su «Progettazione architettonica degli edifici dell’Istituto per l’ambiente marino costiero (Iamc). Si richiede la fornitura di soluzioni architettoniche particolarmente significative quali la strutturazione degli spazi con assemblaggio di container». È costata 48.556 euro. In realtà, ha constatato la Guardia di Finanza, «l’opera consta di una relazione di sei pagine con due allegati, denominati soluzione A e soluzione B, che raffigurano la struttura planimetrica della sede dell’Iamc». Per sei anni, dal 2010 al 2016, moltissimo denaro pubblico è stato speso in questo modo: poco meno di due milioni e 300.000 euro; la stessa somma è stata oggetto di sequestro preventivo da parte del gip Giovanna Cervo nei confronti delle sei persone finite agli arresti domiciliari con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, peculato e falso. Si tratta di Massimiliano Di Bitetto, ex direttore generale del Consiglio, ritenuto promotore e regista dell’intera organizzazione con la collaborazione degli altri indagati, in particolare di Paolo D’Anselmi e Simone Morganti, amministratori di società operanti nel settore delle consulenze ad imprese, Michele Cilli, tenutario delle scritture contabili delle società coinvolte, Salvatore Mazzola, ex dirigente dell’Istituto per l’ambiente marino costiero ed Ennio Marsella, dirigente dell’Istituto. Le persone indagate sono in tutto nove. Le sei persone finite ai domiciliari erano indagate da più di due anni: nel 2017, infatti, le loro abitazioni e i loro uffici erano stati perquisiti. La misura cautelare, tuttavia, secondo il gip è necessaria per evitare l’inquinamento probatorio e in alcuni casi la reiterazione dei reati, dal momento che gli indagati sono tutti ancora attivi e hanno vaste reti di relazioni. Il giudice ha anche disposto accertamenti su un «conto parallelo» di cui Di Bitetto parla in un’intercettazione.
Quello delle consulenze è il secondo filone di un’inchiesta sul Cnr condotta dal pm Ida Frongillo con il coordinamento dell’aggiunto Giuseppe Lucantonio. Tutto è cominciato da un approfondimento della trasmissione televisiva Report, che ha messo in luce le spese abnormi dell’Iamc. Si è scoperto così che l’ex segretario amministrativo Vittorio Gargiulo aveva utilizzato somme del Cnr per acquistare, tra l’altro, giochi gonfiabili per bambini per la propria società di animazione. Ma quella, è emerso poi, era solo la punta dell’iceberg. L’impulso decisivo per l’inchiesta è arrivato quando l’attuale direttrice dell’Istituto, Laura Giuliano, (cugina del questore di Napoli) si è presentata alla Guardia di Finanza (le indagini sono del nucleo di polizia economica e finanziaria guidato da Domenico Napolitano) per raccontare che era in «condizione di estrema difficoltà da quando aveva iniziato a pretendere maggiore rigore nell’applicazione delle procedure di spesa». Le avevano fatto pressioni perché si dimettesse: «Il direttore generale Paolo Annunziato la invitava a dimettersi perché non era adatta all’incarico secondo il convincimento maturato dallo stesso presidente, Luigi Nicolais, a seguito dalle rimostranze ricevute dal personale della sede di Napoli dell’Iamc». Annunziato inoltre «le comunicava che il presidente avrebbe potuto accelerare l’accorpamento degli istituti del mare in modo da far diventare superflua la sua carica».
Una delle figure più potenti del Cnr di Napoli era senz’altro Marsella, come si evince da un’intercettazione cui il gip fa riferimento a proposito delle esigenze cautelari. Il dirigente parla con la moglie Alessandra: «Vittoria su tutti i fronti, stravinto! Sono uno sfaccimm, non c’è da fare. Allora, il direttore se ne va il primo luglio, va a prendere il potere il mio amico Nicola che è uno che ho messo in cattedra io quando ero in commissione, per un anno. Se bandiscono il concorso in tempo per il primo gennaio, lo faccio anch’io e potrei fare il direttore gli ultimi quattro anni dell’istituto. La sede va a finire a Palermo, quindi a noi va benissimo perché Napoli, soprattutto le mie carogne che non sono... scompaiono, io divento l’elemento di spicco di Napoli per forza, senza il peso di un’amministrazione che invece viene fatta a Palermo, ritorno da protagonista napoletano di tutto e insomma, Alessandra, sono strafelice». A difendere gli indagati sono: Alfonso Furgiuele, Ugo Raja ed Ester Siracusa.