Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un sindaco giovane per Napoli? Dissento, deve essere «maturo»
Il prossimo sindaco deve essere «giovane», sostiene De Magistris. Dissento: il prossimo sindaco deve essere «maturo». Per De Magistris la qualità principale che deve avere il prossimo Sindaco a Napoli è quella di essere «giovane». E perché non anche bello, anzi «bella», aggiungo io? Insomma, se il ragionamento deve essere estetico, una sindaca giovane e bella è il top. Raggi docet.
Insomma continua a prevalere la logica che non conta l’esperienza e la competenza. Logica che conduce ad avere un ministro del lavoro che come primo lavoro fa il ministro del lavoro. Con quali risultati oggi appare evidente anche ai ciechi. Personalmente credo invece che il prossimo Sindaco di Napoli debba essere una persona, donna o uomo che sia, con esperienza e competenza. Perché quello che serve alla città è essere amministrata. Il prossimo sindaco partirà da un dissesto (formale o sostanziale che sia), dovrà gestire un deficit di oltre due miliardi di euro, una amministrazione devastata sia dal punto di vista finanziario che gestionale. Un giovane potrebbe avere la capacità di gestire una macchina complessa, enorme e disastrata, politicamente frazionata ed insidiosa, come quella dell’ente Comune di Napoli? De Magistris si è convertito alla rottamazione di renziana memoria?
In fondo non stupisce che la caratteristica del prossimo Sindaco di Napoli, auspicato e quasi «investito» dal sindaco arancione, sia quella di essere «giovane». La sua giunta, nella ultima articolazione assunta pochi giorni fa, appare sempre più come un progetto politico piuttosto che una squadra di amministratori.
Non può stupire la sostituzione di Nino Daniele con Eleonora Di Majo, perché questo cambio è funzionale al progetto politico arancione, non alla amministrazione della città. Più che un cambio si tratta di uno scambio, tra un giovane ed un vecchio, tra una cultura riformista che in qualche modo esisteva nell’esperienza arancione ed una cultura antagonista che oggi è l’essenza stessa della giunta arancione e non ammette contaminazioni. La purezza è assoluta nel progetto politico di Dema: giovani e donne, non per amministrare ma per suggestionare, per essere segno estetico evidente di un progetto che guarda alla sinistra radicale nazionale. L’obiettivo della giunta De Magistris, sempre più, non è amministrare Napoli ma porsi come modello politico sul piano nazionale. Il consenso che interessa al sindaco arancione oramai non è più quello della città metropolitana, né quello regionale: lui guarda al piano nazionale, ai talk-show che lo hanno creato e che possono tenerlo ancora in vita ma solo sul piano nazionale, come leader alternativo al «sistema», ora che anche i 5 stelle sono diventati parte integrante del sistema. Addirittura De Magistris cerca di porsi come un salvagente per i 5 stelle di sinistra: il feeling con Fico è assolutamente naturale, forse necessario per entrambi.
Il prossimo sindaco di Napoli dovrà avere spalle larghe, esperienza, tenacia e competenza. Maturità, in una parola. Se poi questa «maturità» è posseduta miracolosamente da un giovane, ben venga un giovane. Ma l’obiettivo primario per la città è essere amministrata e risollevata dall’attuale fallimento finanziario che non consente nemmeno la speranza.