Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Claudio Simonetti: io, nella città di «Senza rete»

- Carmine Aymone

«Il tema di “Profondo rosso“nacque in una sola notte, nello studio-cantina di casa mia, poi registramm­o il tutto al Forum Music Village di Roma». A narrare la nascita della colonna sonora del più celebre thriller del cinema italiano è il musicista Claudio Simonetti, domani sera in «concerto solo» al GoodFellas del Vomero in via Morghen. Simonetti, tastierist­a della progressiv­e band Goblin, dalla metà degli anni ’70 diventò strumento e colonna sonora delle visioni horror del maestro del brivido Dario Argento. Il compositor­e romano racconta il suo legame con Napoli: «Mio padre (il maestro Enrico Simonetti, n.d. r.), oltre a partecipar­e a diversi Festival di Napoli come direttore d’orchestra, vincendone anche uno con Domenico Modugno e Ornella Vanoni nel 1964 con “Tu si na cosa grande”, diresse anche molte orchestre televisive tra cui quella di “Senza rete”, storico programma dell’Auditorium Rai di Napoli. A “Senza rete” negli anni ’80 fece seguito “Sotto le stelle” e in quell’occasione ci suonai anche io. Ricordo con affetto i mesi a Napoli e all’Auditorium Rai, il più bello d’Italia. Amo i grandi classici partenopei che sono la musica italiana riconosciu­ta nel mondo». Ritornando a «Profondo Rosso»: «Il nostro produttore Carlo Bixio ci propose a Dario Argento. All’inizio dovevamo solo eseguire le musiche di Giorgio Gaslini ma questo litigò con Dario che ci telefonò a film già finito chiedendoc­i di realizzare le musiche. Componemmo il tutto in meno di dieci giorni. L’album conquistò un disco di platino con quattro milioni di copie vendute e la permanenza in classifica dei 45 giri per più di un anno». Dopo «Profondo Rosso», seguiranno le colonne sonore di «Suspiria», «Tenebre», «Phenomena», «Opera»,«La terza madre», «Non ho sonno», e «Zombi» di Gorge Romero.

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