Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Per Nando Paone ruolo inconsueto in Dürrenmatt E i «defuschiani» ipotizzano l’addio allo Stabile
«Credo che la cosa più straordinaria di questo allestimento stia nel fatto che, come sempre, il regista Alessandro Maggi abbia lavorato in profondità, scavando nel sottotesto e tirando fuori un sacco di significati annidati nelle pieghe delle diverse battute. Il che genera complessità anche nelle trame apparentemente semplici». Nando Paone (foto) presenta così «Le panne», tratto dal racconto di Friedrich Dürrenmatt, da stasera e fino all’8 dicembre al Mercadante, in cui sarà uno dei protagonisti. Una produzione dello Stabile all’interno del progetto «Verso Antigone – Teatro e giustizia», che prevede tre appuntamenti in vista di quello finale con la tragedia di Sofocle che dà il titolo alla rassegna e che Luca De Fusco dirigerà nella prossima edizione di «Pompeii Theatrum Mundi». «Infatti mi sarebbe piaciuto curare la regia di “Le panne” – spiega il direttore uscente del Teatro nazionale di Napoli – ma per i ben noti limiti imposti al mio ruolo ne ho affidato la direzione ad Alessandro Maggi, che ha già collaborato con me e la cui riduzione scenica si è avvalsa della traduzione di Eugenio Bernardi. Un lavoro che smentisce l’idea che narrativa e teatro non funzionino bene insieme, come peraltro dimostrato da Shakespeare e Pirandello». Lo spettacolo parla dell’arrivo, per il fermarsi della sua auto in panne, del rappresentante di commercio Alfredo Traps (interpretato da Giacinto Palmarini) in una serata a casa di un ex giudice (Stefano Jotti), che si diverte ad allestire finti processi per gioco a cui partecipano anche l’ex pubblico ministero Zorn (Paone), l’oste ed ex boia
Pilet (Vittorio Ciorcalo), l’ex avvocato Kummer (Alberto Fasoli) e la governante Simonetta (Patrizia De Martino). «Con una relazione sempre in bilico fra verità e finzione – spiega il regista Maggi – che è al centro dell’opera, che mette in discussione il concetto di giustizia e che purtroppo avrà esiti tragici. Sono contento inoltre di aver lavorato con questo cast affiatatissimo e in cui Paone, Ciorcalo e Di Martino hanno portato con sé anche quella verve tipica del loro background». Nota di nostalgia in Palmarini: «Sono emozionato e malinconico: questo potrebbe essere un commiato dallo Stabile, vista la mia partecipazione in questi anni ai maggiori progetti di De Fusco». Discorso che potrebbe valere anche per le scene e i costumi di Marta Crisolini Malatesta, per il disegno luci di Gigi Saccomandi e le installazioni video di Alessandro Papa, sempre in squadra con il direttore uscente