Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ancelotti, «revocato l’incarico»
Faccia a faccia a cena con De Laurentiis, poi il tweet della società che ufficializza il divorzio
Carlo Ancelotti dopo aver conquistato il pass per gli ottavi di Champions, con una vittoria contro il Genk, è andato a cena con Aurelio De Laurentiis. In conferenza stampa aveva detto: «Io non mi dimetto». In serata il tweet della società: revocato l’incarico.
Bellinazzo
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Sembrava dovesse vivere una notte sospeso. Carlo Ancelotti dopo aver conquistato il pass per gli ottavi di Champions, con una vittoria contro il Genk larga e convincente (4-0, tripletta di Milik e gol di Mertens), è andato a cena con Aurelio De Laurentiis. Subito dopo il tweet del club che annunciava la revoca dell’incarico al tecnico.
«Lo vedrò domani» aveva detto Ancelotti parlando del presidente a fine gara, nella speranza di una conversazione privata e lontana da telecamere e taccuini. Nell’ultimo tentativo di restare sulla panchina del Napoli. Rino Gattuso era però già sulla soglia d’ingresso con l’accordo con il club e, prima della vittoria di una squadra che ha dimostrato dopo due mesi anche un’anima, l’epilogo era stato già scritto.
L’avventura è finita e la cena all’albergo Vesuvio di ieri sera è stata l’ultima di un matrimonio breve ma assolutamente civile. Ancelotti era certo che non avrebbe rassegnato le dimissioni: «Non l’ho mai fatto e non ho intenzione adesso. Spero anzi di restare qui a Napoli, ma vedrò il presidente e insieme valuteremo per il bene del Napoli». In cuor suo però sapeva che l’avventura napoletana era giunta al termine e che Rino Gattuso era lì pronto a subentrargli. Nessuno gli aveva detto mai nulla prima di ieri sera, quando a un tavolo dell’hotel Vesuvio davanti a un buon vino Aurelio De Laurentiis gli ha comunicato la sua decisione.
Non sarebbe un esonero, ma oggi i dettagli della cena di addio saranno più chiari. Tra gentiluomini un accordo può essere trovato anche nell’ottica di una stima reciproca. Ancelotti ha insistito più volte: «Spero di restare», alla squadra non aveva detto nulla né prima né dopo la partita, gestendo uno spogliatoio per due giorni in cui tutti sapevano ma nessuno chiedeva. Poi la partita, la vittoria è la dimostrazione da parte della squadra di avere ancora un’anima. Troppe però le battute di arresto in campionato, troppi i veleni degli ultimi mesi che alla fine il rapporto anche tra allenatore e giocatori era compromesso.
E, allora, Gattuso, l’amico Rino dei miracoli rossoneri. L’uomo dal carattere forte e soprattutto dalle maniere rigide nello spogliatoio. Ciò che De Laurentiis vuole dare a una squadra che evidentemente ha bisogno di una guida più serrata. Ancelotti lascia, il condizionale sarebbe ridotto al cinque per cento di possibilità, da re di Coppe. Abdicando nella notte migliore degli ultimi mesi e lasciando a Gattuso una eredità pesante. Gli ottavi di Champions, stavolta il Napoli li ha raggiunti da imbattuto nel girone. Un pezzetto di storia che Carletto ha avuto il pregio di scrivere in un momento di crisi. Ma c’è il campionato che ha deluso, le sette partite in cui il Napoli non ha raccolto un successo. Sabato c’è il Parma e la storia bisogna invertirla.
La squadra si è schierata con Carlo. Zielinski e Koulibaly su tutti: siamo con il mister ma non siamo noi a decidere. Infatti, De Laurentiis lo fa fatto e senza attendere la notte. Dopo il faccia a faccia al Vesuvio, durato poche decine di minuti, la società gli ha revocato l’incarico. In mattinata saranno noti altri particolari sull’addio di Ancelotti e si saprà quando Gattuso metterà ufficialmente piede a Castel Volturno per guidare il primo allenamento. Quello delle 11 di oggi lo aveva già programmato Ancelotti.