Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La storia dell’Omeopatia è cominciata a Napoli
Domani al complesso degli Incurabili sarà presentata la «Bibliografia» dal 1822 al 1939
NAPOLI Che cosa è l’omeopatia? Chi ha contribuito a diffonderla in Italia e a Napoli? Quali i risultati finora ottenuti? Sono alcuni dei temi che affronta la Bibliografia della Medicina omeopatica italiana dal 1822 al 1939, un volume in lingua italiana e inglese, a cura della Fondazione Negro e del suo presidente, Francesco Eugenio Negro.
Il libro sarà presentato domani (ore 16) al Museo delle Arti sanitarie di Napoli, all’interno del complesso monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili. «Nel Museo delle Arti sanitarie — afferma il direttore Gennaro Rispoli — sono conservati testi e documenti rari di medicina omeopatica. Ci preme evidenziare come Napoli sia stata ai primi dell’800, per il clima scientifico aperto, un centro di sperimentazione dell’Omeopatia con Cosimo Maria de Horatiis, chirurgo negli Incurabili. Sono in tanti ad affermare che Napoli sia stata la capitale dell’Omeopatia, durante il regno borbonico. Ciò non deve meravigliare, perché la città posta al centro del Mediterraneo fu luogo della ricerca medica senza preclusioni, come testimoniato dal VII Congresso degli Scienziati, che si svolse proprio nella nostra città nel 1845».
Dopo 11 anni dalla pubblicazione della Bibliografia omeopatica italiana, la Fondazione Negro ha ritenuto necessario un aggiornamento che tenesse conto delle più recenti acquisizioni librarie. Il tempo di osservazione è stato esteso, portando l’elenco delle voci fino all’anno 1939. Lo scopo è quello di documentare la parte avuta dall’Italia nella diffusione dell’Omeopatia fin dal suo arrivo a Napoli nel 1821, in Europa e nel Mondo, grazie al contributo di medici preparati e colti. «Questa nuova bibliografia vuole essere una guida, quanto più possibile completa, alla storia dell’Omeopatia ma anche un ricordo del pensiero e dell’esperienza clinica di quanti ci hanno preceduto, delle loro lotte, delle vittorie e delle sconfitte. Senza tutto questo non ci sarebbero oggi medici omeopatici», scrive nell’introduzione il presidente Negro.
Alla presentazione del libro interverranno, oltre all’autore, Carlo Melodia, medico omeopata e presidente della Luimo, Sandro Galantin, giornalista e saggista, e Giuseppe Spinelli, del “CeMon”, presidio omeopatia italiana.