Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Si vota nel collegio del sindaco E Renzi sbarca al Comune
Mattero Renzi sbarca al Comune di Napoli e «soffia» un uomo di punta a de Magistris, una sorta di vendetta per la «Napoli derenzizzata» annunciata dal sindaco nel 2016.
Carmine Sgambati (eletto nel 2011 con la lista civica a sostegno dell’ex pm, «Napoli è Tua», e rieletto nel 2016 con Dema, partito fondato da de Magistris) aderirà infatti ad Italia Viva traghettando il neonato partito di Renzi nel Consiglio comunale di Napoli.
Il 10 gennaio prossimo (la data deve essere confermata) il vicepresidente del partito dell’ex premier, Ettore Rosato, sarà in città per presentare il gruppo di Italia Viva in via Verdi, di cui Sgambati sarà il capogruppo essendo peraltro (finora) l’unico consigliere. Con Rosato, dovrebbe esserci anche Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera, e Gennaro Migliore, parlamentare napoletano di riferimento per Mattero Renzi.
Della presentazione del giorno 10 si è discusso ieri, in un ristorante del Corso Vittorio Emanuele a Napoli, dove, Giovanni Palaldino, ex deputato Dem, riferimento insieme con Migliore di Renzi a Napoli, ha riunito alcuni amici per scambiarsi gli auguri ma con i quali ha discusso della operazione che vedrà Sgambati come referente al Comune. Con loro, c’era Apostulos Papais, presidente dell’Ottava Municipalità, vicinissimo a Palladino e quindi tra i primi ad aderire al progetto di Renzi; insieme ad alcuni consiglieri, sempre dell’Ottava circoscrizione, e allo stesso Sgambati. Al tavolo sedeva anche un vecchio amico di Palladino, il deluchiano Luca Esposito, ex assessore comunale alla Mobilità al Comune di Napoli durante le giunte Iervolino, e oggi amministratore di Campania Ambiente che, però, pur dialogando con Italia Viva, rimane un fedelissimo del governatore di cui si dice possa essere un suo candidato alle Regionali.
Di fatto, Carmine Sgambati è il primo consigliere comunale di una grande città ad aderire al progetto di Renzi: Roma e Milano, infatti, formalmente non vedono ancora esponenti del partito di Renzi nei rispettivi Consigli comunali. Molto solido è il rapporto tra Sgambati e lo stesso Palladino, di cui è stato testimone di nozze. La rottura del futuro uomo di Renzi con de Magistris si è consumata in occasione dell’ultimo rimpasto in giunta, lo scorso novembre, quando Sgambati ha «preso atto» che «dopo otto anni» era rimasto l’unico degli arancioni «mai preso in considerazione», per usare le parole che usò in aula per avvertire che sarebbe uscito dalla maggioranza e che avrebbe votato le delibere di volta in volta, «senza più alcun ordine di scuderia». Dema, in ogni caso, Sgambati l’aveva già lasciata e aveva dato vita, insieme a Nino Simone e Rosario Langella, al gruppo di maggioranza «Agorà», partito che presto potrebbe perdere lo stesso Simeone, dato pure lui come possibile candidato in una lista a sostegno di De Luca.