Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ecco perché è stato convincente l’esempio della preside Rotondo
Caro Direttore, quando a settembre la Preside Rosalba Rotondo salì agli onori delle cronache per aver impedito ad un alunno con le treccine blu l’ingresso a scuola, suscitando strumentali polemiche, subito ci schierammo dalla sua parte. Le riconoscemmo l’impegno, la dedizione, la costanza nel perseguire obiettivi precisi perché risolutivi: qualità che solo gli educatori virtuosi posseggono e che hanno permesso alla scuola che lei dirige di conseguire risultati brillanti. La scuola della Preside Rotondo sorge a Scampia e abbiamo detto tutto. Territorio difficile, specie per chi lavora con i ragazzi; fragili ma oppositivi, hanno bisogno di modelli che li rassicurino con regole che possono anche apparire eccessive, ma che contribuiscono a farli crescere. Apprezziamo, quindi, nella scelta del Presidente Mattarella, il riconoscimento di un percorso educativo che ha sempre coniugato intransigenza e serietà operativa; accoglienza, ascolto e rispetto dell’individuo; promozione della conoscenza e sviluppo della capacità critica. Così è stato per Lino, lo studente con le treccine che, dopo aver subito il divieto ne ha compreso la funzione e sperimentato l’efficacia, diventando uno dei tanti testimoni di quel lavoro complesso che si fa a scuola. Luogo magico e prezioso, quando si è in grado di penetrare la corazza difensiva dei ragazzi e di offrire loro squarci di opportunità che possano generare percorsi di vita nei quali, proprio come un eroe,avrai saputo lasciare il segno.