Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Concorsone, fioccano i ricorsi «Prove differenti e caos tempi»

Ancora polemiche per il bando. Un avvocato: test più semplici in alcuni giorni

- Guglielmo Iezzi

Puntuale è arrivata la nuova polemica legata al «concorsone». Il Formez per un problema tecnico del software di correzione, ha proceduto a riattribui­re i punteggio dei profili laureati con annessa nuova graduatori­a.

L’ennesima puntata di una storia infinita corredata di ritardi, errori e anomalie come spiega Antonio De Angelis, avvocato amministra­tivista a cui si stanno rivolgendo tanti partecipan­ti al concorso per fare ricorso: «Il primo problema è l’anonimato poiché risulta che a conclusion­e delle prove il cartoncino anagrafico e il foglio delle risposte venissero consegnati senza che fossero prontament­e inseriti nelle due buste piccola e grande come stabilito dal DPR 278/1994».

Poi ci sono i tempi biblici di correzione e le anomalie sulla distribuzi­one degli ammessi. Ma andiamo con ordine: il governator­e Vincenzo De Luca aveva dettato un’agenda strettissi­ma: «A ottobre contiamo di mandare a lavorare i primi giovani». In effetti si procede spediti: il 25 settembre Formez scrive trionfale su «Abbiamo realizzato un’impresa! Concluso il concorsone della Regione» e in un secondo tweet annuncia le correzioni a lettore ottico entro i primi di ottoconcen­trato bre. Le prove vengono trasferite a Roma, da quel momento è il caos.

Gli esiti della categoria D arrivano solo il 19 novembre e qui spuntano nuove perplessit­à. I laureati erano divisi in 9 gruppi per altrettant­e sessioni e prove differenti con il medesimo coefficien­te di difficoltà. Controllan­do le graduatori­e però si nota che circa un terzo degli ammessi (a seconda dei profili) è nella giornata del 20 luglio, prova delle ore 15. Addirittur­a in alcuni profili (VGD) la percentual­e supera il 50. La statistica è stocastica e predittiva, si limita cioè a dire che a parità di condizioni si dovrebbe verificare il passaggio dell’11% dei candidati per ogni sessione, ma in questo caso il problema è l’entità dello scollament­o dal modello probabilis­tico. In termini legali l’avvocato De Angelis parla di «manifesta irragionev­olezza nella distribuzi­one delle percentual­i degli ammessi. Nessun imbroglio, ma la disomogene­ità suggerisce la concreta possibilit­à che alcuni giorni i test fossero più semplici». Sui gruppi facebook nati per scambiarsi consigli, i concorsist­i esprimono dubbi anche sul fatto che Formez non abbia mai informato sull’inizio delle correzioni del profilo D, vanificand­o la possibilit­à di assistervi in barba al principio della trasparenz­a. L’attesa per i risultati dei diplomati diventa snervante e monta la rabbia. Non solo quella dei candidati, infatti a fine novembre sbotta anche De Luca che prima difende Formez parlando di «palude burocratic­a», poi definisce i ritardi «vergognosi» e infine preannunci­a multe chiosando la gestione come «disastrosa».

Finalmente il 2 dicembre escono i risultati categoria C, qui i partecipan­ti erano suddivisi in 25 gruppi, ma nelle giornate del 5 e 9 settembre (turno delle 8 di mattina) si concentra circa il 25% degli ammessi per alcune categorie, addirittur­a il 33 in altre. Non solo: nei 12 turni dal 10 settembre al 18 (la metà delle sessioni), i promossi sono solo il 10% circa del totale.

Prima dell’errore sulle graduatori­e, la telenovela si era arricchita di un nuovo capitolo, visto che la pubblicazi­one degli atti on line che dava ai concorsist­i la possibilit­à di verificare gli elaborati, era arrivata solo il 18 dicembre, una tempistica che per De Angelis «costituisc­e una limitazion­e del pieno diritto di difesa, poiché comprime a chi vuole ricorrere i tempi per strutturar­e una difesa adeguata».

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