Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Concorsone, fioccano i ricorsi «Prove differenti e caos tempi»
Ancora polemiche per il bando. Un avvocato: test più semplici in alcuni giorni
Puntuale è arrivata la nuova polemica legata al «concorsone». Il Formez per un problema tecnico del software di correzione, ha proceduto a riattribuire i punteggio dei profili laureati con annessa nuova graduatoria.
L’ennesima puntata di una storia infinita corredata di ritardi, errori e anomalie come spiega Antonio De Angelis, avvocato amministrativista a cui si stanno rivolgendo tanti partecipanti al concorso per fare ricorso: «Il primo problema è l’anonimato poiché risulta che a conclusione delle prove il cartoncino anagrafico e il foglio delle risposte venissero consegnati senza che fossero prontamente inseriti nelle due buste piccola e grande come stabilito dal DPR 278/1994».
Poi ci sono i tempi biblici di correzione e le anomalie sulla distribuzione degli ammessi. Ma andiamo con ordine: il governatore Vincenzo De Luca aveva dettato un’agenda strettissima: «A ottobre contiamo di mandare a lavorare i primi giovani». In effetti si procede spediti: il 25 settembre Formez scrive trionfale su «Abbiamo realizzato un’impresa! Concluso il concorsone della Regione» e in un secondo tweet annuncia le correzioni a lettore ottico entro i primi di ottoconcentrato bre. Le prove vengono trasferite a Roma, da quel momento è il caos.
Gli esiti della categoria D arrivano solo il 19 novembre e qui spuntano nuove perplessità. I laureati erano divisi in 9 gruppi per altrettante sessioni e prove differenti con il medesimo coefficiente di difficoltà. Controllando le graduatorie però si nota che circa un terzo degli ammessi (a seconda dei profili) è nella giornata del 20 luglio, prova delle ore 15. Addirittura in alcuni profili (VGD) la percentuale supera il 50. La statistica è stocastica e predittiva, si limita cioè a dire che a parità di condizioni si dovrebbe verificare il passaggio dell’11% dei candidati per ogni sessione, ma in questo caso il problema è l’entità dello scollamento dal modello probabilistico. In termini legali l’avvocato De Angelis parla di «manifesta irragionevolezza nella distribuzione delle percentuali degli ammessi. Nessun imbroglio, ma la disomogeneità suggerisce la concreta possibilità che alcuni giorni i test fossero più semplici». Sui gruppi facebook nati per scambiarsi consigli, i concorsisti esprimono dubbi anche sul fatto che Formez non abbia mai informato sull’inizio delle correzioni del profilo D, vanificando la possibilità di assistervi in barba al principio della trasparenza. L’attesa per i risultati dei diplomati diventa snervante e monta la rabbia. Non solo quella dei candidati, infatti a fine novembre sbotta anche De Luca che prima difende Formez parlando di «palude burocratica», poi definisce i ritardi «vergognosi» e infine preannuncia multe chiosando la gestione come «disastrosa».
Finalmente il 2 dicembre escono i risultati categoria C, qui i partecipanti erano suddivisi in 25 gruppi, ma nelle giornate del 5 e 9 settembre (turno delle 8 di mattina) si concentra circa il 25% degli ammessi per alcune categorie, addirittura il 33 in altre. Non solo: nei 12 turni dal 10 settembre al 18 (la metà delle sessioni), i promossi sono solo il 10% circa del totale.
Prima dell’errore sulle graduatorie, la telenovela si era arricchita di un nuovo capitolo, visto che la pubblicazione degli atti on line che dava ai concorsisti la possibilità di verificare gli elaborati, era arrivata solo il 18 dicembre, una tempistica che per De Angelis «costituisce una limitazione del pieno diritto di difesa, poiché comprime a chi vuole ricorrere i tempi per strutturare una difesa adeguata».